Violentarono una 12enne: sentenza definitiva e arresto per i responsabili

1 Ott 2016 11:22 - di Adriana De Conto

E’ approdata a sentenza definitiva nei confronti dei responsabili, tutti arrestati dai Carabinieri, la torbida vicenda che ha visto una dodicenne di Mazzarino vittima di abusi sessuali da parte di un giro di uomini che avrebbero tentato di farla anche prostituire. I Carabinieri di Gela hanno eseguito tra la Sicilia ed il Piemonte otto ordini di carcerazione nei confronti di altrettante persone condannate a Caltanissetta a pene comprese tra i 4 ed i sei anni di reclusione per violenza sessuale su minorenne e tentata prostituzione minorile nell’ambito dell’indagine denominata “Sin city”, portata a termine dai Carabinieri nel 2007.

Arresto e condanna per violenza sessuale

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dalla Corte di Appello di Caltanissetta dopo la condanna definitiva da parte della Corte di Cassazione. L’indagine portò alla luce le violenze sessuali subite da una 12enne da un gruppo di adulti che aveva anche tentato di farla prostituire. Le indagini furono avviate dopo la coraggiosa denuncia del padre della ragazzina, insospettito dal comportamento della figlia.

La ragazzina confermò la denuncia del padre

Durante la successiva audizione, la piccola confermò quanto denunciato dal padre facendo emergere i particolari dei luoghi di incontro, quali la “casa dei cani” e la “casa della discesa dell’Angelo” in cui subiva le violenze. I provvedimenti restrittivi, eseguiti in collaborazione con i carabinieri di Villanova d’Asti (Torino), Catania e Ragusa, sono stati emessi nei confronti di Angelo Ferrigno, di 58 anni, Salvatore Chiolo, di 67, Luigi Azzolina, di 49, Giuseppe Portello, di 38, Cristofaro Boscaglia, di 72, Carmelo Ridolfo Nicastro, di 41. Sono anche stati condannati definitivamente Roberto Gulisano, di 39 anni (tentativo di atti sessuali e di prostituzione minorile) e, per il solo tentativo di prostituzione minorile, una romena di 30 anni, Irina Pricop. Gli arrestati sono stati rinchiusi nelle carceri di Gela, Caltagirone, Ragusa, Catania, e Torino.

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