Referendum, ecco i testi alternativi che svelano l’«inganno» del governo

11 Ott 2016 12:31 - di Anna Clemente
quesito referendum renzi

Una copertina alternativa tutta dedicata al quesito referendario o, meglio, a quello che si cela dietro il quesito referendario. È la provocazione de Il Fatto Quotidiano, che “avvolge” il giornale vero e proprio in un foglio che riscrive il testo su cui gli italiani sono chiamati a votare il 4 dicembre per dire sì o no alla riforma costituzionale del governo. “Referendum, il quesito tradotto in italiano” è il titolo delle quattro pagine speciali dedicate all’argomento.

Il testo approvato in attesa della sentenza del Tar

Il testo proposto per la scheda elettorale recita:«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?». Sul testo pende, però, il ricorso presentato al Tar del Lazio da M5S e Sel, che giudicano la formula «ingannevole» e priva dei requisiti richiesti dalla legge in termini di riferimenti normativi.

Quello che la scheda del referendum non dice

In attesa che il tribunale amministrativo, entro metà ottobre, si pronunci, non c’è comunque dubbio che quel testo semplifichi al massimo la questione della riforma costituzionale. Ed è qui che interviene la provocazione del Fatto quotidiano. Il giornale riformula il quesito, spacchettandolo nei vari argomenti che tocca e svelando le criticità del nuovo meccanismo costituzionale che si affermerebbe confermando la riforma. «Approvate il testo della legge costituzionale concernente l’abolizione delle elezioni per il Senato, che sarà composto da sindaci e consiglieri regionali nominati dai consigli regionali, cioè dai partiti, all’insaputa degli elettori, e incaricati di legiferare in barba alla sovranità popolare sancita dall’articolo 1 della Costituzione?».

Dall’immunità all’iter delle leggi: ecco cosa succede

E ancora, «approvate il testo della legge costituzionale concernente l’immunità parlamentare che (dall’arresto, dalle intercettazioni e dalle perquisizioni) concessa a sindaci e consiglieri regionali nominati senatori, che mai sono stati eletti per fare i legislatori e dunque non hanno alcun diritto di godere di quel privilegio?». «Approvate il testo della legge costituzionale concernente la complicazione dei sistemi di approvazione delle leggi che passano da 2 a 10, o a 7, o a 13, a seconda dell’interpretazione che si vuole dare all’incomprensibile testo della riforma», si legge in un altro dei testi esplicativi preparati dal Fatto.

Dal governo «un quesito suggestivo e fuorviante»

In totale sono dieci i testi alternativi preparati dal quotidiano diretto da Marco Travaglio, il quale in un editoriale sulle pagine speciali spiega: «In palese violazione dello spirito e anche della lettera della legge n. 352 del 1970 che disciplina i referendum, il governo Renzi ha depositato in Cassazione un quesito suggestivo e fuorviante per il voto del 4 dicembre». Un testo in cui, aggiunge ancora Travaglio, si evidenziano «soltanto gli aspetti più propagandistici (della riforma, ndr) per indurre a votare Sì i cittadini che non la conoscono nel dettaglio». Da qui, dunque, l’idea di proporre testi alternativi, che però non alterano «minimamente la verità dei fatti», per «far capire ai cittadini elettori le innumerevoli ragioni che militano a favore del No».

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