Il Papa ai cristiani nel mondo: “I terroristi ci perseguitano senza fare distinzioni”

12 Ott 2016 14:39 - di Redazione

«Quando i terroristi o le potenze mondiali perseguitano le minoranze cristiane o i cristiani, quando fanno questo non si domandano: Ma tu sei luterano? Tu sei ortodosso? Tu sei cattolico? Tu sei riformato? Tu sei pentecostale?, no. Tu sei cristiano. Loro riconoscono uno solo: il cristiano. Il nemico non sbaglia, sa bene riconoscere dove è Gesù. È questo l’ecumenismo del sangue». Lo ha detto Papa Francesco nella udienza alla Conferenza dei Segretari del gruppo ecumenico “Christian World Communions”, ricevuti nella auletta dell’aula Paolo VI prima della udienza generale. Papa Bergoglio ha parlato a braccio e il testo del discorso è stato pubblicato dalla sala stampa vaticana. «Oggi ne siamo testimoni, e penso – ha detto – ai frati ortodossi copti sgozzati sulle spiagge della Libia per esempio: sono nostri fratelli. Loro hanno dato testimonianza di Gesù e sono morti dicendo: ‘Gesù aiutami!’. Con il nome: hanno confessato il nome di Gesù. Così, ecumenismo della preghiera, ecumenismo del cammino; e il nemico ci insegna l’ecumenismo del sangue. Grazie tante. Grazie tante di questa visita».

Bergoglio ha ricordato i cristiani perseguitati nel mondo

L’immagine che ha usato incontrando il Christian World Communions è cara a papa Francesco, come ha raccontato anche il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. «Lei non pensa – ha detto papa Bergoglio al cardinale Koch, – che i persecutori dei cristiani hanno una migliore visione dell’ecumenismo rispetto a noi, perché loro, i dittatori, sanno che siamo una sola cosa?». Le parole più forti oggi, papa Francesco le ha comunque dette nell’appello per la Siria, che ha lanciato al termine dell’udienza generale, davanti a oltre 32.000 persone in piazza San Pietro. «Voglio sottolineare e ribadire – ha detto il Papa con il volto teso e scandendo e accentuando le parole – la mia vicinanza a tutte le vittime del disumano conflitto in Siria. È con un senso di urgenza che rinnovo il mio appello, implorando, con tutta la mia forza, i responsabili, affinché si provveda a un immediato cessate il fuoco, che sia imposto e rispettato almeno per il tempo necessario a consentire l’evacuazione dei civili, soprattutto dei bambini, che sono ancora intrappolati sotto i bombardamenti cruenti». La piazza ha applaudito. Nella catechesi, invece, il Papa ha parlato delle opere di misericordia come «antidoto al virus dell’indifferenza».

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