Ucraino pestato da una baby gang a Napoli: tra i teppisti anche un ragazzino di 8 anni

7 Set 2016 14:44 - di Robert Perdicchi

Baby gang in azione, dagli otti anni in su, in pieno centro a Napoli. La vittima è un ragazzo ucraino di 15 anni vittima di un pestaggio da parte di tre giovani supportati da altri sei o sette coetanei, tra cui un paio di ragazze, che incitavano a picchiare. L’intervento della Polizia municipale ha messo in fuga gli aggressori. È accaduto lunedì sera in via Foria, a Napoli. Gli agenti hanno notato la banda che si avventava sul ragazzino picchiandolo ferocemente dopo essere stato immobilizzato e si sono precipitati mentre la baby gang si dava alla fuga nei vicoli. Il ragazzo era a terra sul marciapiede, dolorante ed in preda ad una crisi di lacrime e panico. Secondo la Polizia municipale, gli aggressori appartengono a bande di minorenni napoletani già note per altri episodi di danneggiamento e provenienti dai quartieri adiacenti al luogo dell’aggressione. La madre della vittima, unico familiare in Italia, è stata rintracciata solo dopo alcune ore. Tra gli aggressori ci sono anche un bimbo di 8 anni ed una ragazzina di 15 anni. I vigili urbani hanno identificato i cinque responsabili delle violenze, tutti minorenni (due napoletani e tre romeni) e gli altri componenti della baby gang. Sono stati tutti segnalati e denunciati. Tra le aggravanti contestate i futili motivi e l’odio razziale. Secondo la ricostruzione della Polizia municipale di Napoli, i ragazzi più grandi del gruppo avrebbero partecipato attivamente al pestaggio mentre gli altri componenti della baby gang – tra cui il bimbo di 8 anni e la ragazzina di 15 – facevano parte del folto gruppo di minorenni, alcuni dei quali incitavano gli aggressori. Sempre secondo gli investigatori, il ragazzo ucraino sarebbe stato preso di mira proprio perchè straniero. Agli aggressori napoletani si sarebbero uniti alcuni ragazzi romeni. Un contributo decisivo all’identificazione della baby gang sarebbe arrivato dalle dichiarazioni di alcuni testimoni e dalle videoregistrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona.

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