Tasse, Padoan e Renzi ci prendono in giro: non ci sarà alcun taglio Irpef

12 Set 2016 20:01 - di Ezio Miles

Le bugie hanno le gambe corte e quelle del duo Renzi-Padoan sono cortissime. “Il taglio dell’Irpef per il momento è rinviato”: così il governo, per bocca del ministro dell’Economia,  Pier Carlo Padoan (ospite di Porta a Porta) , smentisce per l’ennesima volta se stesso. All’inizio di luglio, sempre Padoan,  aveva infatti solennemente dichiarato: “Se possiamo anticipare il taglio dell’Irpef vedremo di quanti punti, comunque si tratta di punti che si sentiranno nelle tasche” . Siamo alla solita, inconcludente, politica degli annunci. A cui Padoan aggiunge anche la presa in giro.  “Continuiamo però a ridurre la pressione fiscale. La pressione fiscale – ha aggiunto – è alta, ha cominciato a scendere, ma deve scendere ancora”. Parole contorte che non ingannano certo gli italiani.

Poi Padoan prova a scherzare un po’ sul suo rapporto con Renzi. Così dice in tema di deficit pubblico. “La giacca non gliela tiro mai perché spesso non ce l’ha, ma posso citare lo stesso presidente del consiglio. Alla domanda se ha mai cambiato idea, ha detto che io l’ho convinto a far scendere il deficit anziché a farlo salire”. “Far salire l’indebitamento, ha aggiunto, sarebbe grave “per i costi reputazionali che il Paese pagherebbe”. Il ministro ha quindi ribadito che “il deficit continuerà a scendere. E’ inevitabile in un Paese ad alto debito come il nostro”.

E sul rilancio dell’apparato produttivo italiano? Da Padoan arriva l’ennesimo bla bla. “Stiamo facendo i conti nell’ambito dello spazio fiscale”. Il governo, ha spiegato, pensa al “sostegno agli investimenti, all’innovazione e alla produttività, che significa anche salari più alti”. “I contratti a livello aziendale – ha aggiunto – devono essere sostenuti, sono fonte di crescita della produttività, della competitività e del reddito dei lavoratori”.

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