Sisma, la terra continua a tremare: scossa a Macerata di magnitudo 4.5

3 Set 2016 14:47 - di Gabriele Alberti

L’inferno continua, senza tregua. Un terremoto di magnitudo 4.5 è stato registrato dalla rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) nella zona di Macerata, tra Pontegallo e Castelmonaco sul Nera. Molta paura, anche se al momento nessuna segnalazione di ulteriori danni è stata segnalata a Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e a Montegallo (Ascoli Piceno), i Comuni dell’epicentro della scossa, seguita poi da una serie di movimenti tellurici di minore intensità. Lo hanno riferito i sindaci. Paura tanta. La terra trema ancora nei territori colpiti dal terremoto: dopo la scossa nella notte a Norcia e a Perugia, quella avvertita nella provincia di Ancona ma anche a Macerata e Fermo sta provocando  chiamate ai vigili del fuoco di cittadini che chiedono – impauriti – informazioni. La scossa si è avvertita anche ad Accumoli proprio mentre, sotto il tendone del campo sfollati, stavano dando comunicazioni alla popolazione il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il commissario Vasco Errani e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. La scossa è stata di magnitudo 4.5.

Macerata: attivazione di nuove faglie

Queste nuove scosse sono state provocate  dall‘attivazione di nuove faglie: «Si sono attivate nuove faglie, secondo l’andamento teorico noto. Il quadro di interpretazione della situazione non cambia», ha osservato il sismologo Massimo Cocco, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Le repliche avvengono perché, quando la faglia principale rilascia energia con il terremoto, induce le faglie adiacenti a caricarsi ulteriormente ed eventualmente a rompersi. «La faglia madre perturba il volume circostante, al punto che altre faglie più piccole che si trovano nelle vicinanze possono rompersi, dando le repliche», ha spiegato Cocco. Terremoti di magnitudo 4, come quelli avvenuti oggi nel maceratese e a Perugia, «sono stati generati da piccole faglie». La zona attivata negli ultimi giorni e che ha portato alle due repliche più forti è a Nord rispetto a quella più attiva nei giorni successivi al terremoto del 24 agosto, compresa fra Norcia, Amatrice e Accumoli. I sismologi sanno che è una zona con «un sistema di faglie complesso». Non stupisce quindi che, alla luce delle caratteristiche di quest’area, si siano registrati terremoti più forti rispetto a quelli di intensità decrescente dei giorni scorsi. E ora? «Ancora non siamo in quella che viene definita zona di assestamento – ha spiegato –  e ci vorrà ancora qualche settimana ma le repliche si stanno molto distanziando tra loro.  È importante inoltre che l’ipocentro dei terremoti non si sia mai spostato dalla fascia di 25 chilometri tra Castellucci e Amatrice. Vuol dire – spiega – che non ci sono “risentimenti” su altre faglie della zona.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *