Gestivano discarica abusiva da dieci tonnellate al mese: fermati tre nomadi

23 Set 2016 17:06 - di Guido Liberati

Sequestrato dalla polizia municipale del Gruppo Spe un vero e proprio deposito abusivo di rifiuti di varia provenienza e tipologia in un’area comunale nei pressi dell’isola ecologica gestita dall’Ama di via Laurentina a Roma. Lo si apprende dai vigili. Secondo la polizia municipale questi rifiuti sarebbero stati destinati ad essere smaltiti illecitamente. All’interno dell’area sono stati trovati materiali di ogni tipo: mobili, divani, condizionatori, forni, parti meccaniche di auto e sotto una tettoia scaffali con oggetti esposti probabilmente per la vendita. L’operazione degli agenti del gruppo Spe, diretti da Antonio Di Maggio, è scattata dopo diverse segnalazioni della presenza nomadi all’ingresso dell’isola ecologica dell’Ama per cercare di farsi consegnare rifiuti che avessero qualche valore. Al momento sono 4 i denunciati tra cui tre nomadi e il titolare di un’impresa che invece di conferire i propri rifiuti nel centro di raccolta comunale li ha consegnati a loro.

I nomadi smaltivano materiale portato da “padroncini”

Gli agenti del gruppo SPE, diretti da Antonio Di Maggio, hanno fatto irruzione nell’area e trovato alcuni nomadi che avevano realizzato un’attività di gestione illegale di rifiuti, provenienti sia dal rovistaggio dei cassonetti sia da altre isole ecologiche dell’AMA. I rifiuti, di ingente quantità, – spiega la polizia municipale in una nota – erano destinati ad essere rivenduti o, dopo la ripulitura dalle parti di valore, a essere smaltiti presso il vicino impianto di raccolta comunale AMA. La particolarità del sistema imprenditoriale individuato, (che operava completamente in nero con elusione fiscale e tributaria totale) – prosegue il comunicato – era che di fatto dirottava a proprio vantaggio una parte importante parte dei flusso di rifiuti urbani e speciali, sia quelli giornalmente in ingresso presso il centro di raccolta comunale gestito da AMA SPA in Via Laurentina 900 che quelli provenienti dalla rete di piccoli ‘padroncini’che con furgoni fanno la spola tra il sito e vari siti a sud di Roma. Si calcola che la quantità dei rifiuti gestiti illecitamente da gennaio 2016 ad oggi fosse di almeno 80 tonnellate, con notevoli guadagni in denaro. Le indagini sono tuttora in corso, mentre il sito è stato posto sotto sequestro.

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