Rampelli: “Renzi vuole comprarsi i pensionati sul referendum”

29 Set 2016 14:29 - di Laura Ferrari

«Nessuno può essere contrario all’aumento delle pensioni minime, che è stato una delle misure di equità sociale vera del primo governo di centrodestra, tuttavia la tempestica di questa decisione ci fa inorridire». È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli. «C’è ancora una volta il referendum di mezzo – ha aggiunto- che Renzi vuole vincere per salvare se stesso, non per aiutare i pensionati italiani e l’Italia. Non solo non si taglia la spesa pubblica (a proposito: che fine ha fatto la spending review?) ma si fa nuovo debito per mere marchette elettorali. Se fosse orientato allo sviluppo, a un nuovo piano industriale, alla nuova occupazione, alla nascita di nuove famiglie e nuova natalità, all’abbattimento del costo del lavoro, alla diminuzione delle tasse, alla ripresa dell’economia con una decisa apertura di credito per le imprese, avrebbe un altro orizzonte».

Rampelli: “Mossa simile alla mancetta da 80 euro”

«In 30 mesi Renzi, che avrebbe dovuto aggredire i 2.200 miliardi di debito, ne ha aggiunti 145. La crescita è ferma, +0,6 in luogo dell’1,2 previsto dal governo. L’inflazione è a zero invece che all’1%, quindi la crescita nominale – unico indicatore riconosciuto in Europa – è inchiodata allo 0,6%. Con la disoccupazione in crescita e le aziende che chiudono, dopo la mancetta degli 80 euro e quella dei 500 ai ragazzi per il cosiddetto e immaginifico circuito culturale, Renzi cerca di comprarsi con i soldi delle generazioni future, il consenso al referendum dei pensionati». «Infine- ha concluso Rampelli – se vogliamo parlare di equità sociale, nessuna certezza per gli esodati, nessun taglio alle pensioni d’oro, che sarebbe il vero segnale di cambiamento, e al contrario ancora regalie alle banche e alle assicurazioni che sui neo-pensionati anticipatari lucreranno interessi del 3% e stipuleranno milioni di polizze».

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