Migranti, Renzi spara: «L’Italia farà da sola». Ma ci faccia il piacere, Matteo…

19 Set 2016 19:24 - di Ezio Miles

Matteo Renzi è proprio in difficoltà. E il tentativo di esibire davanti all’Ue i muscoli (che non ha) ne è la chiara dimostrazione. Sabato a Bratislava non ha partecipato, con stizza. alla conferenza stampa con Hollande e Merkel (i quali però non se ne sono dimostrati dispiaciuti). Oggi, da New York (dove partecipa all’Assemblea generale dell’Onu) torna a sparare su Bruxelles in tema di politica sui migranti. «Se l’Europa continua così – minaccia Renzi – noi dovremo organizzarci in modo autonomo sull’immigrazione: questo è l’unico elemento di novità di Bratislava dove si sono fatte tante parole ma non siamo stati in grado di dire parole chiare sul tema africano. Ecco perché, con un eufemismo, non l’abbiamo presa benissimo. Juncker dice tante cose belle ma non vediamo i fatti. È un problema dell’Europa. L’Italia farà da sola, è in grado. Ma questo è un problema per l’Ue».

Ora, a parte il fatto che non si capisce che cosa significhi quel «fare da soli», a parte questo, di tutto ha bisogno l’Italia. in questo momento. meno che di un premier che si metta a fare sterili bizze nelle riunioni internazionali. La verità è che Renzi è rimasto scottato dal fatto che il vertice di Bratislava ha offerto la clamarosa dimostrazione che l’Europa continua a essere a trazione franco-germanica e che l’entrata dell’Italia nel mitico “direttorio” carolingio (per effetto della Brexit)  è una colossale balla. E questo ha mandato Renzi su tutte le furie. E poi, che volete farci, la lingua batte dove il dente duole. Renzi ha un disperato bisogno di recuperare un minimo di popolarità in vista della batosta che lo aspetta al referendum (come i sondaggi impetosamente decretano da tempo). E quindi pensa che giocare la carta anti-Ue possa in questo momento giovargli propagandisticamente.

Tra una bizza e l’altra, Renzi ha anche trovato il modo di incensare un po’ l’ospite americano.  «Sulla politica economica – ha detto Renzi – bisogna riconoscere che Obama e l’America hanno fatto bene e che l’Ue ha sbagliato direzione. Oggi è un dovere rilanciare sui giovani, sugli investimenti pubblici e privati non solo sull’austerity; sull’Europa sociale e non solo sull’Europa finanziaria. Dalle infrastrutture digitali alla ricerca l’Europa deve avere una strategia, non solo un insieme di regole che ognuno interpreta come vuole, dalle tasse al patto di stabilità». Non risulta che l’inquilino della Casa Bianca si sia sentito particolarmente gratificato da questo atto di piaggeria.

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