L’economia italiana è ferma al palo: finalmente “confessa” anche il ministro Padoan

13 Set 2016 11:34 - di Giorgia Castelli

L’economia italiana è ferma al palo: lo ammette anche il ministro Carlo Padoan, che è costretto a rivedere al ribasso le stime di crescita. Da tempo i bollettini Istat certificano con numeri alla mano che le previsioni ottimistiche di Renzi sono una bufala: l’Italia è a crescita zero, il clima di fiducia delle famiglie è peggiorato, cala la vendita dei prodotti alimentari. Il premier però ha sempre fatto finta di non vedere e non sentire spostando abilmente l’attenzione su altro.

Anche Padoan ammette che la crescita è lontana

Ma ora anche il ministro dell’Economia, a denti stretti e con un giro di parole di parole, confessa che l’economia arranca. «L’economia italiana – ha detto Padoan intervenendo all’Euromoney Conference – sta crescendo non così velocemente come vorremmo. Le previsioni di crescita saranno riviste al ribasso anche nei dati che il governo rilascerà ad ottobre». Il che tradotto in termini più semplici significa che le previsioni del Pil saranno riviste al ribasso.

Padoan: spara l’ennesima bufala sul taglio delle tasse

Il ministro Padoan, poi, per riequilibare la situazione spara l’ennessima boutade: le tasse «continueranno  ad essere abbassate. Stiamo guardando ad altre voci di spesa su cui intervenire». Quanto alle previsioni su Npl  (i non performing loans prestiti non performanti, meglio noti in italiano come crediti deteriorati) afferma che  «sono concentrati in un certo numero di banche. Ci vuole un po’ di tempo per tornare alla normalità, non lo dico io, lo dice anche la Bce».

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