Albanese deruba una donna incinta. Lei si ribella, lui la picchia: arrestato

14 Set 2016 14:42 - di Martino Della Costa

Una storia di violenza cruda e senza più nessun tipo di freno inibitore, quella registrata nel Bresciano, dove una donna di origini nigeriane al nono mese di gravidanza è stata presa di mira da un borseggiatore albanese beccato dalla vittima del furto mentre ancora si stava compiendo. La reazione dell’uomo è di inaudita brutalità.

Albanese deruba una donna incinta: lei lo scopre, lui la picchia

Tutto è accaduto in treno: la donna, in stato interessante, residente a Romano di Lombardia, sta rientrando a casa quando si accorge che un uomo sta provando a derubarla del telefonino. Ma sventare il tentativo di furto, proprio mentre un complice del 23enne ladro albanese le strappa di mano il cellulare, le costa caro. La reazione, infatti, è efferata: l’immigrato, furioso per la reazione della donna e la sua difesa che ha di fatto impedito la riuscita del borseggio, comincia a prenderla a calci e pugni, del tutto incurante della gravidanza della vittima e completamente insensibile alla possibilità di nuocere al piccolo che la nigeriana porta in grembo. L’aggressione dellimmigrato albanese, infatti, è talmente violenta che la vittima, ricoverata in ospedale dopo le botte, ha partorito. Le sue condizioni, così come quelle del neonato, fortunatamente sono buone; sicuramente, però, lo spaventoso evento subito a ridosso del parto, resterà un brutto ricordo indelebile associato al giorno del parto. Per l’albanese, intanto, sono scattate le manette dei carabinieri di Chiari (Brescia): le accuse a suo carico sono di rapina e lesioni personali. Ma il verdetto morale, naturalmente, è ben più grave di quello che sarà la sentenza penale.

 

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