Ai domiciliari il boss della ‘Ndrangheta: a lui fu fatta inchinare la Madonna

12 Ago 2016 17:14 - di Redazione

É stato scarcerato Giuseppe Mazzagatti, il boss della ‘ndrangheta davanti all’abitazione del quale nel 2014 venne fatta “inchinare” la statua della Madonna delle Grazie durante la processione ad Oppido Mamertina. Ne hanno dato notizia i suoi difensori, gli avvocati Domenico Infantino ed Armando Veneto. Mazzagatti, che all’epoca aveva beneficiato della sospensione della pena per motivi di salute, poco dopo l’episodio dell'”inchino” venne ricondotto in carcere poiché si ritenne che le sue condizioni fisiche fossero compatibili col regime detentivo. Adesso il Tribunale di sorveglianza di Bologna, competente a decidere in quanto il boss di 83 anni era detenuto nel carcere di Parma, ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati Infantino e Veneto. «Mazzagatti – affermano i due penalisti – non fingeva dunque di essere molto malato. Non simulava ed era effettivamente in gravi condizioni di salute». L’anziano boss era stato già condannato nel 2004 all’ergastolo per plurimi reati quali associazione di tipo mafioso e omicidio, ritenuto lo storico capobastone della omonima cosca, e dal 2006 stava scontando la sua pena presso la propria abitazione.

Boss della ‘ndrangheta e l’inchino della statua della Madonna

Il 2 luglio 2014 durante il rito religioso della processione della Madonna delle Grazie a Oppido Mamertina il comandante dello stazione dei carabinieri e due sottoposti, che presenziavano alla manifestazione, l’avevano abbandonata in segno di protesta nel momento in cui era avvenuto l’inchino della statua della Madonna verso la casa del capobastone Giuseppe Mazzagatti, tra via Ugo Foscolo e Corso Aspromonte. La notizia aveva avuto risonanza nazionale. La Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi aveva deciso in seguito ai fatti di bloccare le processioni fino a marzo dell’anno successivo, per poi riprenderle ma con «divieto delle soste davanti alle case dei capi della ‘ndrangheta per evitare le commistioni».

 

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