Sisma, l’Aquila risponde con il cuore: a casa il bimbo autistico di Amatrice

30 Ago 2016 9:42 - di Paolo Sturaro

Una casa e 15 ore di terapia settimanali: dall’Aquila è arrivata questa offerta per aiutare una famiglia di Amatrice. L’appello era stato lanciato sul web e sui social dal giornalista e scrittore Gianluca Nicoletti. La madre Roberta aveva raccontato su Facebook che lei e il figlio vivevano in un camper da dopo il terremoto, ma la sua maggiore preoccupazione era per il piccolo Marco autistico e quindi ancora più colpito dal senso di oppressione del post sisma.

Da Amatrice all’Aquila, la vicenda del bambino autistico

Dalla prossima settimana Roberta, suo marito, suo figlio Marco, bambino autistico di 10 anni e la figlia maggiore avranno una nuova casa nel capoluogo abruzzese che ha deciso di accoglierli. Non solo, per il piccolo verranno messe a disposizione anche 15 ore di terapia settimanali. Nicoletti sottolinea come sulle macerie del terremoto di Amatrice un bambino autistico ha trovato la strada di un corretto trattamento. «La madre Roberta – spiega Nicoletti – ha avuto il coraggio di chiedere un aiuto “particolare” per suo figlio Marco, un bambino autistico di 10 anni che viveva con lei ad Amatrice, che come i suoi concittadini si è trovato al centro di una tragedia devastante. Perché dico “ha avuto coraggio”? Lo dico perché la sua è stata una scelta difficile, che le è costata la disapprovazione di molte persone a lei vicine, chi ha detto che non era giusto che facesse una richiesta di questo genere, chi addirittura le ha detto che “non aveva rispetto dei morti”. Qual è stata la sua colpa? Aver chiesto che qualcuno competente si prendesse cura del figlio autistico, di averlo chiesto ora che il suo paese è al centro dell’attenzione pubblica, di aver immaginato che solo ora qualcuno si sarebbe potuto accorgere del suo problema. Sì perchè Marco non ha mai avuto nessun trattamento specifico per il suo autismo, ad Amatrice non si poteva certo pensare che ci fossero persone e strutture specializzate in autistici, figuriamoci, c’è difficoltà a trovarne persino a Milano e a Roma… Il nostro appello ha invece raggiunto il risultato migliore possibile, per sua fortuna Amatrice è praticamente a due ore di strada dall’Aquila, dove esiste una realtà molto attiva per la presa in carico di autistici».

 

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