Siria, l’Isis ha duemila civili in ostaggio e vuole usarli come scudi umani

12 Ago 2016 17:34 - di Robert Perdicchi

In Siria le notizie incoraggianti sul fronte della lotta ai miliziani dell’Isis si alternano a quelle preoccupanti, vista la crudeltà delle forze in campo. Oggi le cosiddette Forze democratiche siriane (Sdf), una coalizione di miliziani a predominanza curda sostenuta dagli Usa, hanno annunciato di avere preso il completo controllo di Manbij, una roccaforte dell’Isis nel nord della Siria strategica per le linee di rifornimento dalla frontiera turca a Raqqa. Lo riferisce la tv panaraba Al Jazira. Fonti curde citate dalla stessa emittente dicono che i jihadisti si sono ritirati dalla città portando con sè molti civili come ostaggi, almeno 2.000, da usare come scudi umani contro i bombardamenti.

In Siria un rapimento di massa

Il Consiglio militare di Manbij afferma che altri 600 civili sono stati “salvati” dalle forze filo-Usa che hanno preso il controllo della città. Secondo le stesse fonti, i jihadisti sono in fuga con un convoglio di centinaia di mezzi verso Aleppo. “Stiamo facendo ogni sforzo per liberare i civili da quello che rimane dei jihadisti dell’Isis”, ha detto Servan Derwish, un portavoce delle Forze democratiche siriane (Sdf). Derwish ha aggiunto che combattimenti sono ancora in corso contro sacche di resistenza dello Stato islamico nel nord di Manbij, dopo che oggi le Sdf hanno sferrato quello che dovrebbe essere l’attacco finale per riconquistare anche il quartiere di Sarb, dove i jihadisti erano trincerati da diversi giorni. Intanto, sul fronte di Aleppo, almeno 18 persone, tra le quali alcuni bambini, sono morti a seguito di un bombardamento contro postazioni dell’opposizione che ha colpito un mercato e un ospedale. Lo rendono noto fonti dei soccorritori e degli attivisti anti-Assad.

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