Il senatore Caridi in silenzio davanti al Gip: «Parlerà dopo aver letto gli atti»

8 Ago 2016 15:51 - di Monica Pucci

Si è avvalso della facoltà di non rispondere, su consiglio dei propri difensori, nel corso dell’interrogatorio davanti al gip di Reggio Calabria, il senatore Antonio Caridi in carcere con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta Mammasantissima della Dda di Reggio Calabria. Caridi è stato trasferito nel carcere di Reggio Calabria nel corso del week end. A renderlo noto sono gli avvocati del parlamentare Valerio Spigarelli e Carlo Morace. Caridi nel corso del week end è stato trasferito a Reggio Calabria. «Tale scelta – spiegano i legali – è stata imposta dalla materiale impossibilità, da parte dello stesso senatore Caridi, persino di prendere mera visione del contenuto del fascicolo processuale che egli non ha fin qui avuto l’opportunità neppure di leggere». «Tanto è dovuto – proseguono i legali di Caridi – da un lato alle stravaganti, vetuste ed inadeguate regole del Senato, per cui gli atti non vengono messi a disposizione né di chi giudica, l’Assemblea, né di chi è giudicato, cioè il parlamentare sottoposto alla procedura di autorizzazione; dall’altro al fatto che dopo essersi presentato spontaneamente presso il carcere di Rebibbia, il senatore Caridi è stato trasferito a Reggio Calabria, nel corso del week end, senza avere possibilità di incontrare i propri difensori e ricevere dagli stessi almeno parte degli atti ritirati presso l’autorità giudiziaria». «Atti che, comunque – proseguono gli avvocati Spigarelli e Morace – mai avrebbe potuto conoscere approfonditamente in vista dell’interrogatorio, posto che sono costituiti da centinaia di migliaia di pagine».
Quarantasette anni, figlio dell’ex vicesindaco democristiano di Reggio Calabria, di professione audiometrista, Caridi entra ufficialmente nell’agone politico nel 1997 quando viene eletto consigliere comunale nelle file dell’Udc con oltre 1500 voti. Resterà in Comune per oltre dieci anni, fino al 2010 quando con oltre 11mila voti viene eletto consigliere regionale, quindi il grande salto in Parlamento.

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