Solo Renzi vede la luce in fondo al tunnel: tra i consumatori cala la fiducia

29 Ago 2016 11:58 - di Paolo Sturaro

Peggiora la fiducia di consumatori e imprese ad agosto. L’indice Istat del clima di fiducia dei consumatori passa da 111,2 di luglio a 109,2 e l’indice composito del clima di fiducia delle imprese Iesi scende da 103 a 99,4 nelle prime rilevazioni dopo gli attentati di Nizza. Per le aziende, il clima cala in tutti i settori e, per le famiglie, tutte le componenti della fiducia registrano una flessione, seppure con intensità diverse. Il clima economico passa da 129,8 a 125,5, diminuendo per il quinto mese consecutivo.

 Peggiora tutto e i consumatori non credono più alle “promesse”

Le componenti personale, corrente e futura della fiducia dei consumatori, dopo l’aumento registrato a luglio, tornano a posizionarsi sui livelli del mese di giugno. Inoltre le opinioni sulla situazione economica del Paese si confermano in peggioramento per il quarto mese consecutivo, così come peggiorano le aspettative sulla disoccupazione. Secondo i dati Istat, tra le imprese, il calo più marcato della fiducia è nei servizi di mercato (da 108,3 a 102,4) e nel commercio al dettaglio (da 101,3 a 97,1). La flessione risulta più lieve nella manifattura (da 102,9 a 101,1) e nelle costruzioni (da 126,2 a 123,5). Nelle imprese manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia, lievemente, le attese sulla produzione mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili. Nelle costruzioni peggiorano i giudizi sugli ordini e piani di costruzione e le attese sull’occupazione rimangono stabili. Nei servizi peggiorano tutte le componenti del clima: diminuiscono i saldi dei giudizi e delle attese sul livello degli ordini così come il saldo delle attese sull’andamento dell’economia in generale. Nel commercio al dettaglio, infine, peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti, il cui saldo torna negativo per la prima volta dal mese di gennaio 2016, sia le attese sulle vendite future. Questi andamenti della fiducia di consumatori e imprese non tengono conto dell’effetto del terremoto nel Centro Italia perché si basano su interviste concentrate nella prima metà del mese.

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