Nuova forte scossa nelle Marche. Altri crolli nella scuola “antisismica” di Amatrice

28 Ago 2016 18:11 - di Carlo Marini

Una nuova, forte  scossa di terremoto si è verificata alle 17.55 di domenica. Il sisma è stato di magnitudo 4.4, secondo i rilievi dell’Istituo Nazionale di Geofisica. L’epicentro è stato in provincia di Ascoli Piceno, per la precisione a 7 chilometri da Arquata, nel parco dei Sibillini. Il terremoto è stato particolarmente avvertito poiché ha avuto una profondità di soli nove chilometri.

Poche ore prima, un’altra scossa (magnitudo 3.7) era  stata avvertita ad Amatrice e in tutta l’area già colpita dal sisma del 24 agosto. La scossa è stata sentita da alcune persone anche nell’aquilano. La scossa ha causato ulteriori crolli nell’edificio della scuola Romolo Capranica di Amatrice. Dal sisma del 24 agosto la sede dell’Istituto comprensivo di Amatrice, recentemente ristrutturato, ha subito diversi crolli che interessano in gran parte l’ala in cui è ubicato l’ingresso principale.

Sul crollo della scuola di Amatrice il Miur sarà parte civile

Sul crollo della scuola di Amatrice ristrutturata nel 2012 «non è compito della politica l’accertamento delle responsabilità, ma della magistratura. Se verranno accertate delle responsabilità dirette, e sarebbe molto grave, valuteremo la costituzione del Miur come parte civile in un eventuale processo. Ma ora non è questa la priorità». A dirlo in due interviste distinte al Corriere della Sera e al Mattino, il ministro dell’ Istruzione Stefania Giannini «Sarò ad Amatrice mercoledì prossimo– ha quindi detto la Giannini al Tgcom – per una riunione con la comunità scolastica. Riuniremo l’Ufficio scolastico regionale e delle regioni limitrofe, tutti i dirigenti scolastici coinvolti e con il capo della Protezione civile Curcio e il sindaco ci metteremo al lavoro». Il ministro ha ribadito che da lunedì una task force al Miur lavorerà all’obiettivo di far riaprire l’anno scolastico regolarmente nei luoghi del sisma «per dare ai bambini, così come ai loro insegnanti e a tutto il mondo della scuola, non solo la certezza della sicurezza dei muri ma anche un supporto psicologico». Quanto al problema degli edifici danneggiati o distrutti, per il ministro «non c’è una soluzione valida per tutti» perché «ci sono realtà come Amatrice, ad esempio, dove la scuola è crollata e lì ci sarà una soluzione sostitutiva rispetto a un edificio che sarà ricostruito parallelamente».

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