“Niente zucchero ai nostri bambini”: ecco lo studio anti diabete

23 Ago 2016 8:26 - di Redazione
Infanzia e dolcezza, è tempo di scindere il connubio. In un’epoca di obesità dilagante, ai genitori oggi si consiglia di non dare zucchero ai bambini. D bando è totale fino ai due anni di età. E anche dopo, fino a 18 anni, non bisognerebbe superare i 25 grammi al giorno: 6 cucchiaini scarsi. La direttiva arriva dall’American Heart Association, secondo la quale non è mai troppo presto per iniziare a combattere i chili di troppo, con i rischi correlati di ammalarsi di diabete, veder proliferare i grassi nel sangue e — da grandi — compromettere la salute di arterie e cuore, si legge sulla Repubblica.

Zucchero aggiunto nei cibi è molto pericoloso

 Privare i bambini dei dolci può sembrare una misura crudele. Ma da qualche armo ormai le autorità sanitarie nel mondo sottolineano la pericolosità dello zucchero che viene aggiunto ai cibi, soprattutto biscotti, merendine e bibite gasate (una lattina ne contiene anche nove cucchiaini, fino a un paio si possono nascondere nello vogurt, circa quattro nei cereali della colazione). L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’anno scorso aveva rivisto le sue linee guida, raccomandando agli adulti di non superare i 50 grammi ( 10 cucchiaini da te) al giorno. Subito è stata imitata dalla Food and Drug Administration americana, che ha sforbiciato anche le sue indicazioni. La scorsa settimana, infine, la Gran Bretagna ha introdotto una tassa sulle bibite zuccherate, che entrerà m vigore nel 2018 con la promessa che gli introiti saranno usati per costruire strutture sportive o promuovere stili di vita salutari.

Strada fiscale per ridurre il consumo di zucchero?

 Frutta e latte, dove gli zuccheri sono presenti naturalmente, sono invece esclusi dal bando. Per quanto riguarda almeno la prima, anzi, il suo consumo viene sempre consigliato. «Nel budget delle calorie che un bambino dovrebbe assumere — spiega Miriam Vos, la pediatra e nutrizionista della Emory University che ha coordinato lo studio dell’American Heart Association pubblicato oggi su Circulation — non c’è molto spazio per quel cibo-spazzatura in cui buona parte degli zuccheri aggiunti si annidano». L’accusa che i medici muovono a bevande e merendine è infatti quella di contenere “calorie vuote”, non associate cioè ad altri nutrienti benefici per l’organismo come proteine, carboidrati, vitamine, calcio.

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