Meteo-terrorismo, in arrivo sanzioni a chi spara “bombe” false?

3 Ago 2016 18:28 - di Monica Pucci

Bombe d’acqua mai “cadute”, città che aspettavano neve che le avrebbe ricoperte ma che non si è vista, e maltempo estivo non intenso come previsto: che le previsioni meteo non possano essere affidabili al 100% è un dato di fatto, ma che possano “esagerare” mettendo in allarme cittadini e imprese con quello che è stato definito “meteoterrorismo”, che da alcuni anni imperversa in Italia ad opera di privati, soprattutto su Internet, è una tendenza ormai troppo marcata. Ed è proprio contro questa tendenza che ha danneggiato principalmente agricoltura e turismo, che un gruppo di deputati del Pd, primo firmatario Tiziano Arlotti, ha presentato una proposta di legge per l’istituzione di un’Autorità che sul meteo accerterà e sanzionerà “eventuali comportamenti lesivi degli interessi degli utenti” prevedendo l’istituzione del Servizio meteorologico nazionale distribuito (Smnd, Italia e Grecia sono gli unici due Paesi europei a non averlo). «Siamo avvezzi – ha spiegato Arlotti, che ha illustrato oggi alla Camera la proposta assieme alla deputata Silvia Fregolent – alle polemiche vivaci che si determinano soprattutto in previsioni pubblicizzate, che mettono in discussione le scelte dei cittadini. Chiunque oggi può aprire un sito e formulare previsioni meteo. Ma quando si opera in questo settore, vanno garantiti elementi di scientificità che non si intravedono». Nella pdl, infatti, si introducono tra l’altro requisiti formativi e professionali del meteorologo, con particolare riguardo alla formazione universitaria e post-universitaria: attualmente, ha ricordato il deputato, sono solo tre – a Bologna, Roma e L’Aquila – i corsi di laurea specialistici per la formazione in meteorologia. Prevista anche l’introduzione di un codice di condotta o autoregolamentazione per tutti i soggetti che trattano e diffondono via web i dati. Questi soggetti saranno obbligati ad affiancare alle previsioni correnti quelle per lo stesso periodo dell’anno precedente, riportando anche l’accaduto e consentendo così al pubblico una valutazione della loro affidabilità sul meteo.

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