I cani da macerie in prima linea: hanno salvato 60 persone e trovato 50 corpi

26 Ago 2016 10:06 - di Gianluca Corrente

Protagonisti di questo tragico sisma anche i cani da macerie: pastori tedeschi, pastori belgi, pastori tedeschi da lavoro detti grigioni, labrador e border collie che in molti già definiscono piccoli eroi. Il loro lavoro è servito trovare chi non ce l’ha fatta: sono stati 50 i cadaveri rintracciati grazie a loro in quegli stessi comuni. Corpi che altrimenti sarebbero stati restituiti ai parenti molti giorni dopo, ormai irriconoscibili. E 60 persone salvate.

 Il lavoro dei cani da macerie in questi giorni di dramma

Prima di essere in grado di ritrovare persone sotto il livello del terreno devono partecipare a un addestramento di base che dura circa due e anni e mezzo, poi fare esercitazioni costanti almeno due volte a settimana. Ma c’è chi è molto precoce, come un labrador di un anno e 6 mesi, color cioccolata, il più giovane del gruppo dei 22 cani del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas). Compagine di animali arrivata a 50 ad Amatrice e Pescara del Tronto perché comprende anche i cani del Corpo Forestale, della Guardia di Finanza e dei Nuclei di Protezione Civile. Altri animali all’opera riguardano i nuclei cinofili di carabinieri, polizia e vigili del fuoco. A 6/7 anni i cani da macerie finiscono la loro carriera o meglio il loro gioco. Perché il loro impegno è legato all’ottenere un premio: un pezzetto di cibo, soprattutto wurstel di cui sono ghiottissimi, un sonaglietto, una pallina, abbinata all’affettuosa carezza del conduttore. Questi 50 cani (ogni squadra è composta da un animale e quattro persone) hanno salvato la vita a 60 persone, anche se il loro lavoro a Pescara del Tronto sembra ormai esaurito: ormai da ore i cani non fiutano più persone vive. L’opera delle unità cinofile è fondamentale nei primi tre giorni per trovare persone o cadaveri, dopo il loro fiuto – come dimostrano le statistiche – diventa meno affidabile, soprattutto con l’inizio della decomposizione gli odori cambiano. Un terremoto per i cani da macerie – viene spiegato – è davvero una grande fatica perché la polvere sottile impedisce loro di respirare bene, ma sono “jolly fondamentali”, perché arrivano in posti dove i soccorritori metterebbero a repentaglio la propria vita, mentre gli animali riescono a rimanere in equilibrio. Possono fiutare una persona fino a 4/5 metri sotto il terreno. Tra i 50 cani da macerie c’è anche “Corto”, un labrador di 4 anni, l’unico nato ad Amatrice, il cui proprietario è un volontario del luogo. E’ stato lui a trovare un’intera famiglia morta con un bambino di 8 mesi.

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