Cannabis, Raffaele Cantone apre alla legalizzazione. E scatena le polemiche

18 Ago 2016 11:53 - di Redazione

«Fino a poco tempo fa ero assolutamente contrario all’idea della legalizzazione perché non mi convincevano gran parte degli argomenti, che servisse cioè per sconfiggere la criminalità organizzata, perché le droghe leggere sono una parte insignificante degli utili della criminalità organizzata, o che servisse per evitare una serie di problemi di salute dei ragazzi. Adesso ho un po’ cambiato posizione». Lo ha detto a Radio Radicale il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, interpellato sulla proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis all’esame della Camera dei deputati per iniziativa dell’intergruppo parlamentare promosso dal sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova. «Credo soprattutto che una legalizzazione intelligente possa evitare il danno peggiore per i ragazzi, cioè entrare in contatto con ambienti della criminalità».

«Questo – ha spiegato Raffaele Cantone – mi porta ad essere molto più laico. Sarei contrario ad una legalizzazione totale. Le droghe leggere rappresentano introiti insignificanti per la mafia. Se controllate, probabilmente evitano interventi chimici che stanno portando anche alla tendenza all’assuefazione o al vizio».

Immediate le polemiche. «A Raffaele Cantone, che oggi dirige l’Autorità anticorruzione – afferma il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri – invierò i testi di Paolo Borsellino e di Nicola Gratteri che spiegano perché si debba essere contrari alla legalizzazione della cannabis. Cantone dimostra incompetenza e irresponsabilità. Per fortuna che Borsellino e i Gratteri dicono cose chiare in materia di lotta alla droga, mentre Cantone si iscrive al partito delle sciocchezze. Legga Cantone le cifre di Gratteri che dimostra come le droghe leggere rappresentino solo una piccolissima parte degli introiti della criminalità che si occupa di droga. Rifletta sul rischio che un allargamento del mercato attraverso la legalizzazione della cannabis possa far crescere i proventi della criminalità impegnata ancor di più nello spaccio di droghe più pericolose. Raffaele Cantone offre argomenti miserevoli. Se mi dovesse capitare di incrociarlo in Parlamento gli dirò personalmente ciò che penso».

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