Allarme abusivismo edilizio: al Sud illegale il 60% delle costruzioni

2 Ago 2016 8:20 - di Redazione

Secondo “le stime del Cresme per il 2015” in un “contesto fortemente recessivo per il comparto dell’edilizia residenziale, il numero delle nuove costruzioni abusive e’ salito, rispetto all’anno precedente da 17,6 a 19,7 ogni 100 autorizzate”. Lo ha riferito il presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, ascoltato nelle commissioni Agricoltura e Ambiente del senato in relazione al Ddl contro il consumo del suolo.

Abusivismo edilizio “aiutato” dalla crisi”

L’aumento, ha aggiunto, deriva soprattutto dal “diverso impatto della crisi economica sulla componente legale e su quella illegale”: dal 2008 il calo della produzione legale “si e’ ridotto di oltre il 70% mentre quello della produzione illegale del 35 per cento”. Questo ha determinato “un rialzo degli indici di abusivismo in tutte le ripartizioni, e in particolare nel Mezzogiorno, gia’ molto elevati prima della crisi e dove si configura una deriva pericolosa verso situazioni di sostanziale irrilevanza della pianificazione urbanistica”.

Abusivismo edilizio boom nelle regioni meridionali

In particolare Alleva rileva che “in Molise, Campania e Calabria nel 2015 il numero degli edifici costruiti illegalmente e’ stimato in proporzioni variabili fra il 60% e il 70% di quelli autorizzati”.

E in Sicilia niente condono per le case vista mare

Non ci sarà la sanatoria degli immobili abusivi lungo le coste della Sicilia, tema che aveva sollevato forti polemiche e l’immediata presa di posizione del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti pronto a impugnare la norma se fosse stata approvata dal Parlamento siciliano. A 24 ore dal voto in aula del contestato emendamento, che era stato ammesso dalla commissione Territorio dell’Ars e poi bocciato, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha chiuso la pratica, dichiarando la norma inammissibile per «evidenti profili di incostituzionalità», “quindi non verrà discussa in aula».  «Gli uffici dell’Ars – spiega Ardizzone – avevano già evidenziato tali anomalie durante l’esame in commissione Ambiente, ma l’emendamento è stato inopinatamente messo ai voti».

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