Tremonti lancia con Parisi “Iustus”, nuovo think tank del centrodestra

16 Lug 2016 18:30 - di Redazione

“Non stiamo fondando un partito”. La premessa è d’obbligo quando attorno allo stesso tavolo sono riuniti a discutere e confrontarsi sul futuro dell’Italia e del centrodestra alcuni tra i principali protagonisti politici di questi anni. L’organizzatore dell’evento è Giulio Tremonti, anche se l’ex ministro dell’Economia preferisce lasciare la scena agli altri ospiti e al tema della riunione: nel salone delle conferenze dell’istituto don Luigi Sturzo (sede dal significato evocativo e fortemente voluta) si alternano gli ex ministri Franco Frattini e Enzo Moavero; Laura Segni; Alfredo Mantovani; il candidato sindaco di centrodestra di Milano alle ultime elezioni Stefano Parisi; l‘ex segretario della Cisl Raffaele Bonanni; oltre ad esponenti del mondo imprenditoriale e accademico. L’occasione è il lancio di “Iustus“, il sito web dell’omonima fondazione voluta da Tremonti che punta a “favorire il confronto ed il dibattito” nell’area di centrodestra e dare un nuovo “cervello pensante” ad un’area politica e culturale disorientata.

Nessun golpe politico.Tremonti sgombra il campo da fraintendimenti: “L’obiettivo è creare una base di valori e condividerla”. Non si discute di primarie (“Quella, semmai, è la fine di un percorso”), né di leadership (“Proprio per la mia esperienza, non credo in una visione antropomorfa”) ma di “uno spirito collettivo” da formare secondo una “logica politica non partitica”. Parole che Tremonti concretizza indicando tre temi su cui spingere – risparmio, fisco e semplificazione – per recuperare quel “50% di persone che non votano più” e quel 25% del M5S “che vota contro il sistema”. “Il problema è come riconquistare il non-voto. E non puoi farlo solo con l’appello o con un candidato credibile. Serve una base di valori”. Il risparmio che Tremonti  cita passa per un no deciso al “bail-in” attraverso una modifica del trattato europeo e dall’approvazione di regole che stoppino il ricorso ai derivati. Sul fisco, infine, serve una riforma per rilanciare lo sviluppo imprenditoriale da accompagnare ad una semplificazione dei vincoli burocratici che frenano l’Italia. La necessità del confronto è il trait d’union di tutti gli interventi. “C’è bisogno di una comune base di valori per una iniziativa che abbia un indirizzo verso un’azione politica, non necessariamente partitica”, fa eco Laura Segni. Gli occhi degli osservatori sono puntati principalmente su Stefano Parisi, soltanto ospite dell’evento che però per molti osservatori rappresenta il profilo giusto per rilanciare una grossa coalizione alternativa al Pd di Matteo Renzi. “E’ necessario ricostruire una piattaforma di centrodestra e competere con il M5S – spiega Parisi quando prende la parola – Renzi ha fallito: a Milano ha vinto ricostruendo l’Ulivo mentre le sue riforme sono state fatte al ribasso con accordi con la sinistra. La sua rivoluzione è fallita e consegna al centrodestra una grande occasione di riappropriarsi dei moderati. Ma noi dobbiamo puntare sulla qualità delle persone. Dobbiamo definire i valori di una piattaforma liberale-popolare”. Bonanni annuisce, definisce la base un “comune sentire” e lancia la proposta di una campagna per “favorire l’associazionismo nelle città”. Appello accolto dagli organizzatori che da settembre daranno vita ad una serie di eventi ed incontri pubblici in giro per l’Italia che accompagneranno le attività del sito.

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