Studente Usa ucciso: il senzatetto sotto accusa non risponde al gip

7 Lug 2016 13:55 - di Martino Della Costa

Silenzio: questa la risposta di Massimo Galioto – l’uomo accusato di aver ucciso il diciannovenne studente americano Beau Solomon – alle incalzanti domande del gip che lo ha incontrato in carcere e che ha convalidato il fermo dell’uomo per omicidio volontario.

Studente Usa ucciso, il senzatetto resta in cella

Dunque, resta in carcere Galioto, il 41enne senzatetto in cella con l’accusa di aver spinto nel Tevere il 19enne del Winsconsin – che era appena arrivato a Roma per un soggiorno di studio presso la John Cabot University – detenuto che ha deciso di non rispondere alle domande del gip Maria Agrimi nell’interrogatorio di convalida. Gip che, come anticipato, ha convalidato il fermo emettendo una ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi.

Il senzatetto sotto accusa non risponde al gip

Galioto ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere perché, come spiega il suo avvocato Michele Vincelli, il quadro indiziario è ancora lacunoso e necessità di ulteriori approfondimenti. «Chiederemo una serie di perizie a cominciare – spiega il penalista – dai filmati, perché in questa vicenda ci sono ancora aspetti da chiarire. Il mio assistito si dichiara innocente e nega di aver spinto nell’acqua il ragazzo». Intanto, in ricordo della giovane vittima, per decisione del neo sindaco Virginia Raggi la  prima assemblea capitolina a firma 5 Stelle, si aprirà con un minuto di silenzio per il compianto Beau Solomon.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *