L’ira di Sarkozy: «Ormai è guerra: dobbiamo combatterla e vincerla»

26 Lug 2016 17:25 - di Antonio Pannullo

«È guerra, non c’è altra scelta che combatterla e vincerla. Oggi dobbiamo cambiare tutta la strategia della nostra risposta»: lo ha detto l’ex presidente francese e capo dell’opposizione di centrodestra, Nicolas Sarkozy, nel suo messaggio solenne alla nazione dopo l’attentato rivendicato dall’Isis contro la chiesa di Saint-Etienne-de-Rouvray.«Il nostro nemico non ha limiti, non ha morale, non ha tabù», ha aggiunto Sarkozy, chiedendo al governo di adottare subito le misure proposte dal suo partito, Les Républicains. Già dopo la strage di dieci giorni fa a Nizza Sarkozy aveva illustrato il suo arsenale di misure contro il terrorismo. Tra queste, sanzioni per chi consulta siti jihadisti, espulsione degli stranieri a rischio radicalizzazione schedati con la lettera “S” e braccialetto elettronico per quelli con passaporto francese. Nel piano di Sarkozy ci sarebbe anche l’isolamento per chi sconta pene detentive per reati legati al fondamentalismo. Per la leader del Front National Marine Le Pen «la responsabilità di tutti coloro che ci governano da trent’anni è enorme. Vederli chiacchierare è ripugnante», ha scritto su Twitter.

Meloni: la guerra è qui, basta con l’islamizzazione

Molte le reazioni anche dall’Italia: «In Francia un anziano prete è stato sgozzato, mentre celebrava la messa, da due fanatici islamici che inneggiavano all’Isis e ad Allah. Questi bastardi uccidono gente inerme, bambini, donne incinte, preti. Cosa altro dobbiamo subire per la debolezza di chi ci governa in Italia e in Europa? Basta accoglienza incontrollata, basta tollerare chi viene a predicare odio a casa nostra, basta con l’islamizzazione forzata dell’Europa», ha detto il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Per il capogruppo alla Camera di FdI Fabio Rampelli «il messaggio del presidente Renzi al presidente Hollande la dice lunga sui riflessi pavloviani messi in atto dalla sinistra buonista pur di non chiamare le cose con il loro nome: quello accaduto a Rouen non è un “assurdo episodio di odio” ma un atto terroristico vero e proprio realizzato da due terroristi islamici. Siamo in guerra e non davanti a episodi di semplice conflittualità sociale. I leader politici europei difendano le loro comunità invece di fare la lagna. Tutta la nostra solidarietà al popolo francese e al Vaticano per il terribile attacco subito e la morte di un parroco, martire della fede, sgozzato facendo messa, nel momento cioè più alto del suo messaggio di pace e fratellanza».

Salvini: che dicono di questa guerra Renzi, Bodrini e Merkel?

«Una preghiera per lui, ma una richiesta a Papa Francesco: proclami subito santo Padre Jacques». Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni commentando l’attacco alla chiesa vicino Rouen in Francia. «Padre Jacques Hamel, parroco di 86 anni, – ha scritto sul suo profilo Facebook Maroni – è stato orribilmente sgozzato oggi, come un animale, da due terroristi islamisti nella sua chiesa in Francia: padre Jacques è un martire della fede». Rincara la dose il capogruppo alla camera della Lega Nord, Massimiliano Fedriga: «Dire che l’Islam non c’entra nulla è assurdo. Questo è un attacco all’Occidente e alla cristianità. L’Europa con Renzi e Merkel in primis ha favorito un’invasione incontrollata e non può che essere corresponsabile di quanto sta avvenendo. Ora non si lavino la coscienza con la solita demagogica marcia della pace o mistificando la realtà dicendo che l’Islam non è responsabile di questa guerra. Non possiamo stare a guardare mentre ci uccidono in nome di Allah. Dobbiamo difenderci attraverso un controllo a tappeto delle comunità islamiche, delle moschee e con la chiusura delle frontiere». «Depressi pure questi? Islamici moderati pure questi? Che dicono Renzi, Merkel e Boldrini? ‪#‎stop Islam», ha dichiarato da parte sua sul suo profilo Facebook Matteo Salvini.

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