L’ira della base grillina dopo l’incontro di Di Maio con i lobbisti amici di Renzi

21 Lug 2016 17:14 - di Paolo Lami

Si accende e si infervora la base grillina dura e pura dopo l’incontro che Luigi Di Maio, il premier-ombra dei Cinque Stelle, ha avuto con una lunga fila di questuanti, tutti lobbisti di grandi aziende e multinazionali abituati a fare pressioni, per conto di gruppi di potere, su politici e parlamentari. Sui Social è rivolta. E se c’è chi si limita a chiedere di voler capire meglio come sono andate le cose, c’è anche chi urla alla lesa maestà.
Ad accendere la miccia della protesta la partecipazione di ieri sera di Luigi Di Maio in centro a Roma ad un incontro organizzato da una società di lobbying, la FB Associati, ovvero Fabio Bistoncini e Associati, la società di lobbyng guidata dal romano Fabio Bistoncini con sedi prestigiose e arricchite da stucchi e specchi a Roma, Milano e Bruxelles. Un incontro che ha mandato su tutte le furie diversi militanti del M5S.
Cerca di spiegarla così lo stesso Di Maio sulla sua pagina Facebook: «C’è una società di lobbying italiana che ha elaborato uno studio sugli ultimi tre anni in Parlamento del M5S. Questo studio scientifico sconfessa molti luoghi comuni con cui ci hanno sempre attaccato. Si sono studiati 35.000 proposte del M5S ed hanno analizzato il nostro comportamento. Ieri sera sono stato volentieri alla loro presentazione dell’elaborato».
«Io non ce l’ho con le lobbies – chiarisce il grillino – Esiste la lobby dei petrolieri e quella degli ambientalisti, quella dei malati di cancro e quella degli inceneritori. Il problema è la politica senza spina dorsale, che si presta sempre alle solite logiche dei potentati economici decotti».
E a chi gli chiede di cosa si sia parlato, Di Maio risponde: «abbiamo anche discusso di regolamentazione delle lobbies. È dal 2014 che mi batto per un regolamento sui lobbisti alla Camera. Il rapporto tra portatori d’interessi e politica va regolato per Legge».
Ma la spiegazione che il membro del direttorio cinquestelle ha affidato alla propria pagina facebook non è piaciuta granché alla base. I commenti negativi – una ventina su circa 120 a metà mattinata – non sono mancati ed hanno sottolineato “l’incoerenza” degli attacchi pentastellati alle lobby.
A difesa di Di Maio numerosi gli interventi dei militanti che accusano i “critici” di essere “troll piddini”. Comunque sia, Di Maio si trova ora catapultato al centro di una bufera.
Sottolinea nel suo commento Massimo G. che la società che ha organizzato l’incontro con Di Maio «è la stessa FB Associati che finanzia con 20,000 € la Fondazione Open di Renzi»,
Critico anche Salvatore C.: «Tante cose devono cambiare nel movimento, la prima di tutte è ascoltare il territorio. Nel nostro movimento sta prepotentemente prendendo piede la ” sindrome” del marchese del grillo».
Jonathan S. si rivolge direttamente a Di Maio: «Luigi però tu vai a cena con la trilaterale e ultimamente stai sempre di più frequentando membri della governance mondiale. Non ti sto dando un parere, ma mera e spicciola cronaca». Usa i toni concilianti di un consiglio Charlina H.: «Senti Luigi, ti adoro, ma non sono scema. Le lobbies vi vogliono vedere perché hanno capito che sarete la nuova forza di governo e vogliono capire come vi possono sfruttare. Il vostro datore di lavoro siamo noi e le lobbies presto vi tireranno per la giacchetta, come è sempre successo. Niente accordi con nessuno».
Emanuele Damiani sottolinea che «l’agenzia di lobbying e advocacing che ha fatto lo studio (ovviamente su commissione, mica gratuitamente per il bene del paese), riporta questo nella descrizione della loro società: «Supporta i clienti nella costruzione di sistemi di relazioni per influenzare le opinioni e le scelte del decisore pubblico».
Più duro Andrea B.: «Le lobby devono sparire per sempre, sono loro che distruggono le società coi loro tentacoli, altro che “non ce l’ho con loro”».
Enrico D. parla di «aria di restaurazione, di ritorno al vecchio modo di fare politica». Marta M. attacca: «Ma due anni fa non eravamo quelli che protestavano contro i lobbisti in Parlamento, e che ne denunciavano gli inciuci nelle Commissioni ? Io comincio ad essere basita, l’Europa bisogna cambiarla da dentro e addirittura ci da garanzia! (quando sappiamo benissimo che i trattati sono stati fatti per non essere cambiati), adesso questa, andiamo a cena con la trilaterale, Luigi Di Maio qui gli attivisti cominciano ad essere sconcertati!».
Gianni G. ricorre ai proverbi: «Il Diavolo prima ti lusinga… se diventate come gli altri partiti perderete tutti i vostri voti, e i cittadini onesti perderanno l’ultima speranza. Secondo me e credo i cittadini che vi hanno votato, lobby e riunioni “segrete” non debbono esistere in un Paese civile e democratico».

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