L’incredibile odissea in Europa di due auto della polizia italiana

27 Lug 2016 15:28 - di Redazione

Le dichiarazioni del Ministro dell’Interno hanno lasciato poco spazio ai dubbi: gli agenti di polizia, anche al di fuori del proprio orario di servizio, devono portare le armi con sé. “E allora perché – scrive Gianni Tonelli, segretario generale del Sap, in una missiva indirizzata all’on. Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza europea – in occasione della manifestazione Rescue Vlissingen sul soccorso pubblico, i nostri colleghi in viaggio su due veicoli con i colori d’istituto sono stati costretti a lasciare l’armamento di dotazione al valico svizzero di Ponte Chiasso, e da lì attraversare Svizzera, Germania , e Belgio (circumnavigando anche Bruxelles) e Lussemburgo, prima di raggiungere i Paesi Bassi, senza armi a difendere se stessi? Tutto ciò ha il sapore del paradosso!”.
 Secondo il Sap, infatti, obbligare un obiettivo sensibile, come due autoveicoli della Polizia di Stato con quattro operatori, ad attraversare mezza Europa senza armi, rappresenta una disposizione gravissima e inammissibile, specie in un momento storico in cui l’allarme terrorismo è ai massimi livelli. E quindi, continua la missiva del Sap, “ferma la necessità di rispettare gli accordi internazionali ed i vincoli imposti all’Italia, è necessario immediatamente rivedere le politiche europee in materia, che attualmente non consentono agli appartenenti delle Forze di Polizia che si recano in missione all’estero di portare con sé l’armamento individuale, specie quando ciò avviene in uniforme e utilizzando veicoli con i colori d’istituto, sia per il fine di consentire l’effettivo espletamento della missione istituzionale della Polizia di Stato, sia per difesa personale e di tutta la cittadinanza”. La revisione degli accordi internazionali, comunque, potrebbe richiedere tempi lunghi. E quindi il Sap si rivolge direttamente all’amministrazione italiana, proponendo due soluzioni immediate: “Richiedere un servizio di scorta dello Stato ospite che accompagni gli agenti disarmati fino a destinazione. Oppure, ancora più semplice e immediato, far sì che gli operatori, al di fuori dei confini nazionali possano vestire in borghese, senza divisa”.

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