Jihad in Germania: adesso la Merkel ha paura dell’estrema destra

20 Lug 2016 8:26 - di Redazione

L’attentato a bassa tecnologia (ascia e coltello) di lunedì sera a Würzburg, Baviera, non ha l’impatto drammatico degli attentati in Francia e in Belgio. Sull’opinione pubblica tedesca, però, è destinato ad avere effetti profondi. L’attentatore, afghano di 17 anni, non era solo un rifugiato arrivato in Germania un anno fa, cioè un ragazzo con diritto di asilo, fatto che già solleva interrogativi angoscianti sui rischi che comporta l’obbligo di dare rifugio a chi fugge dalla violenza. Era anche pienamente inserito in un programma di accoglienza, da due settimane era in una famiglia che lo ospitava. Segno anche che l’integrazione non è un processo certo, necessariamente sufficiente ad abbattere i pericoli della radicalizzazione, si legge su “il Corriere della Sera”.

L’attentatore afghano sembrava un modello di integrazione e accoglienza

L’attacco sul treno bavarese ha l’effetto di chiarire anche ai tedeschi che non vivono direttamente la realtà di chi ha a che fare quotidianamente con i profughi. Gran parte dei tedeschi è lontana da loro, sa che ci sono ma non li incontra praticamente mai, non ha rapporti, al più li vede in televisione. La situazione di chi ha a che fare con loro, o anche solo di chi vive in quartieri o in cittadine ad alta densità d’immigrazione musulmana, soprattutto araba, è però carica di tensioni. Gruppi di uomini, spesso giovani, che apostrofano le ragazze occidentali perché si vestono in modo libero. Imposizioni di regole islamiche quando una comunità musulmana sente di poterlo fare. Moschee dove non necessariamente si predica la violenza ma quasi sempre si afferma la superiorità dell’Islam sulla decadenza dell’Occidente. Imposizione delle regole islamiche nelle famiglie miste.

L’integrazione dei rifugiati sarà più difficile, contraddittoria e pericolos

L’aggressione di lunedì apre una finestra anche ai tedeschi su una realtà che non vivono direttamente. E racconta che l’integrazione dei rifugiati sarà più difficile, contraddittoria e pericolosa di quanto già immaginassero. Meno famiglie saranno disposte ad accogliere in casa un profugo. Chi organizza corsi di lingua sarà meno motivato a farlo. Le collette saranno meno ricche. Le imprese, che finora sono state restie ad assumere rifugiati perché li trovano poco preparati, avranno ora una motivazione in più per non farlo, quella della sicurezza. E i dubbi sulla saggezza di avere aperto le porte a chi chiede asilo si radicheranno. Nelle ultime settimane, Angela Merkel ha visto tornare a crescere i consensi per se stessa e per il suo partito, la Cdu. E quelli al movimento antiimmigrati Alternative für Deutschland sono in caduta. L’attacco sul treno bavarese è ora un’insidia che può scavare in profondità nella coscienza dei tedeschi, anche dei più aperti e generosi. E può mettere la cancelliera in difficoltà tanto quanto la mise la notte di San Silvestro a Colonia.

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