Dacca, rabbia e disperazione di chi si è salvato per caso: ecco come

5 Lug 2016 11:11 - di Redazione

In attesa del rientro in serata delle salme dei nostri fratelli italiani uccisi a Dacca , si infittiscono testimonianze e dolore. «Quella sera anch’io avrei dovuto essere nel ristorante dov’è avvenuta la mattanza: l’Holey Artisan Bakery, a Dacca, è frequentato molto dagli italiani perché fanno pane fresco ed è uno dei pochi posti dove si mangia in maniera decente. Io e un altro italiano siamo salvi perché stavamo poco bene e abbiamo preferito rimanere a casa». Lo racconta Gennaro Cotugno, originario di Bitonto (Bari) ma da tre anni in Bangladesh con la sua azienda tessile, in un primo momento dato per disperso perchè si pensava si trovasse anche lui nel ristorante della strage. Ora Gennaro sta rientrando a Bitonto e dice che a Dacca, «probabilmente, non tornerò mai più. Li aiutiamo e li sovvenzioniamo dal 1970 e questo è il ringraziamento che abbiamo. Non sono mai stato razzista – dice – ma dopo questo episodio credo che lo diventerò. La mia famiglia, ho tre bellissimi figli – spiega Gennaro – mi ha chiamato preoccupata per avere mie notizie. Li ho rassicurati e poi ho chiamato la Farnesina per avvisare che stavo bene.

Dacca: salva “per colpa” di un taxi

Anche Lorena Magagnato è  sfuggita alla morte per caso per colpa di un ‘taxi’ che non arrivava: Lorena Magagnato vive in Bangladesh da qualche tempo ed è scampata all’attentato nel Holey Artisan Bakery per puro caso, mentre non c’è stato scampo per le sue amiche, uccise dai terroristi durante l’attacco. Anche Lorena, giovane stilista di Montenero di Bisaccia, fa parte di quell’ambiente di italiani che lavorano nel settore tessile. In realtà la ragazza, la sera della strage nel locale dove sono stati trucidati nove italiani, avrebbe dovuto cenare insieme alle sue amiche, ma per una serie di contrattempi tra cui anche l’impossibilità di trovare un taxi per raggiungere il ristorante, non è riuscita ad arrivarci. Si è salvata così. Ora tornerà entro qualche giorno in Italia anche se il suo rientro era già stato programmato prima della tragica morte dei colleghi. Parenti, che hanno confermato l’accaduto e tenuto i rapporti con lei in queste ore drammatiche, ed amici l’attendono con ansia e non nascondono la preoccupazione per quanto accaduto. Al momento non è dato sapere neanche se è sua intenzione prima o poi rientrare in Bangladesh. Lorena era particolarmente amica di due delle vittime, Simona Monti e Maria Riboli, soprattutto per il fatto di essere quasi coetanea delle due. Sconcerto e bocche chiuse in paese, specie dall’ambiente familiare scosso dalla tragedia, e pochi commenti anche da parte di chi conosce Lorena.

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