Cameron lascia Downing Street: «Da oggi la mia agenda sarà più leggera»

13 Lug 2016 14:44 - di Redazione

«Oggi io lascio, spero che la gente possa vedere un Paese più forte». Così David Cameron nell’intervista di congedo a tutta pagina che gli dedica il filo-conservatore Daily Telegraph. «Ho avuto il privilegio di servire per sei anni il Paese che amo», aggiunge il primo ministro britannico uscente con toni da addio. Cameron evoca i meriti della sua azione di governo e glissa, ovviamente, sul referendum sulla Brexit, che lui stesso ha voluto e che alla fine lo ha travolto dopo il voto del 23 giugno favorevole al divorzio dall’Unione europea.

Il bilancio di Cameron dopo 6 anni

«Sono arrivato a Downing Street per affrontare i nostri problemi come Paese», ricorda Cameron con un riferimento agli effetti della crisi finanziaria ereditati quando divenne premier nel 2010. L’ormai ex premier rivendica di aver «guidato il popolo attraverso decisioni difficili in modo da raggiungere insieme tempi migliori. Oggi lascio – ribadisce – e spero che la gente possa vedere un Paese migliore, un’economia fiorente e maggiori chance di progredire nella vita». Nel giorno dell’insediamento di  Theresa May il premier uscente del Regno Unito non perde il suo senso dell’umorismo. «L’agenda per il resto della mia giornata è notevolmente leggera», ha detto poco prima di lasciare l’incarico ai deputati della Camera dei Comuni, provocando l’ilarità generale.

Botta e risposta con Corbyn

Rivolgendosi a Jeremy Corbyn ha detto: «Mi ricordi il cavaliere nero dei Monty Python e il Sacro Graal, che dice “è soltanto un graffio”, dopo che re Artù gli ha tagliato le braccia. «Ammiro la tua tenacia», aggiunge il premier, nel suo commiato ai Comuni, alludendo agli sforzi sovrumani che il leader dell’opposizione sta facendo in questi giorni per mantenere un incarico sempre più contestato dai suoi deputati. È scambio di battute tra Cameron e Corbyn con un susseguirsi di botte e risposte. Corbyn ha chiesto a Cameron di ringraziare sua madre per  «i suoi consigli su abiti, cravatte e canzoni». In un precedente confronto in Parlamento, il premier aveva detto al leader dell’opposizione che la sua mamma gli avrebbe suggerito di mettersi «un abito adeguato, farsi il nodo della cravatta e cantare l’inno nazionale».

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