“Allah portami con te”: bresciana sotto sorveglianza. Voleva andare in Siria

21 Lug 2016 13:23 - di Bianca Conte

Lo ha appena ribadito il presidente del Senato Pietro Grasso: è sbagliato accostare terrorismo e migranti. E infatti, a stretto giro dal suo endorsement alla piolitica dell’accoglienza arriva la notizia di una giovane bresciana sorvegliata speciale da oggi: la ragazza, 25 enne, si è rigorosamente convertita all‘Islam e la Digos è riuscita a  fermarla appena prima che partisse per la Siria con il marito tunisino, un immigrato, per l’appunto…

25enne bresciana sotto sorveglianza

E allora, forse, è proprio il caso di corregere il tiro delle affermazioni istituzionali: la minaccia del terrorismo, infatti, non si infiltra nel nostro Paese solo attraverso le rotte migratorie, ma si insinua all’interno delle nostre realtà cittadine, nella nostra intimità domestica attraverso il melting pot, i matrimoni misti con coniugi di fede musulmana che, quasi sempre, inducono una nostra connazionale alla conversione all’Islam: un fenomeno troppo spesso ultimamente tracimato nella radicalizzazione e nella militarizzazione. Fatima, arruolata e ormai da tempo al fronte siriano col marito albanese – mentre quel che resta della sua famiglia è in cella – è forse la testimonianza più recente ed emblematica. A lei, nel tempo, si sarebbe poi aggiunto il caso di un’intera famiglia di Bulciago, in provincia di Lecco, scomparsa ormai da mesi e senza fornire alcuna spiegazione. Marito marocchino, moglie italiana, tre figli di età compresa tra i 3 e i 7 anni, di loro si sono perse le tracce. Ad avvisare i carabinieri della strana scomparsa è stata la mamma della 30enne, residente nel Comasco, che ha chiamato allarmata i militari raccontando che sua figlia si era appena convertita all’Islam, decidendo di indossare il velo. E, oggi, infine, l’inquietante caso di  Sara Pilè, 25 enne bresciana fermata appena in tempo, e monitorata a vista.

La “sorvegliata speciale” era in partenza per la Siria

Riguardo la Pilè, dunque, la Procura di Brescia ha chiesto la misura della sorveglianza speciale: la giovane, convertita all’Islam che la Digos di Brescia ha fermato prima che partisse per la Siria con il marito tunisino, il 30 enne Sagrari Naim, già espulso dall’Italia. Entrambi sono indagati: l’accusa, per loro, è di addestramento con finalità al terrorismo. Il giudice Anna Di Martino si è riservata di decidere sulla disposizione della misura chiesta dalla Procura. Ad allertare gli inquirenti e a indurli a un rapido intervento sono state, tra le altre cose, le dicharazioni postate in Rete dalla neo arruolata della Jihad. La giovane su Facebook scriveva: «Oh Allah ti chiedo una morte nel tuo sentiero». E ancora: «Il Paradiso, il Paradiso giuro che non ce la faccio ad aspettare»…

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Giuseppe Forconi 20 Febbraio 2018

    Ma lasciatela andare, e’ sempre una di meno qui’ a fare danni.