Referendum, i primi sondaggi dicono che il No è al 54%: ciaone Renzi

22 Giu 2016 8:23 - di Redazione

Il voto amministrativo ha cambiato lo scenario politico, a sinistra la paura cresce verso il M5S, rivelatosi più forte e convincente di quanto si pensava. E cambiare l’Italicum, che potrebbe consegnare il Paese ai grillini, sembra ormai una necessità. La minoranza dem incalza il premier e alla direzione di venerdì si prepara a denunciare chiaro e tondo che il Pd rischia di non andare al ballottaggio alle politiche, battuto dal Movimento 5 stelle e dal centrodestra. Pier Luigi Bersani invita Matteo Renzi a «riflettere», se vuole l’appoggio dei frondisti alla campagna per il Si al referendum costituzionale. Lo fa anche l’ex sindaco di Torino Piero Passino, scalzato dalla candidata 5 Stelle Chiara Appendino, ma non disponibile ad accollarsi colpe di altri. Riemerge dal silenzio anche Achille Occhetto, per dire che è «svanito» il partito della Nazione e sollecitare un «ripensamento strategico» sull’Italicum, si legge su “Il Giornale“.

Referendum, cresce il No: per i sondaggi è già al 54%

Quanto agli alleati di governo, lanciano aut aut. Per Maurizio Sacconi, se la legge elettorale non sarà corretta, Ap-Ncd «dovrebbe uscire dal governo». Il partito di Angelino Alfano preme per un premio di maggioranza alla coalizione e non più al partito vincitore. E non è solo. Fi ribadisce il No alla legge Boschi e all’Italicum, l’ex ministro Gaetano Quagliariello cerca di organizzare l’asse trasversale per una proposta alternativa. La Lega prevede che sarà la Corte costituzionale ad imporre una correzione della legge. E lui, Matteo? Ufficialmente ribadisce che l’Italicum non si tocca ma le voci indiscrete lo descrivono stretto nell’imbarazzo di non smentirsi, quando è ormai chiaro che nell’Italia tripolare il suo Pd si potrebbe trovare solo contro tutti e soccombere.

Renzi starebbe pensando di cambiare l’Italicum

Il presidente dei deputati di Fi Renato Brunetta, pubblica sui social l’ultimo sondaggio di Euromedia Research: il «No» alla riforma arriva al 54 per cento, crescendo di 1,9 punti nelle ultime due settimane, mentre il «Sì» arretra ulteriormente al 46 per cento. «Renzi è il padre della sua stessa sconfitta», dice il leader dei Conservatori e Riformisti Raffaele Fitto. Non si riferisce solo alle amministrative. E per il premier prende corpo l’incubo di preparare una corona rinforzata sul capo di Beppe Grillo. Il M5S a questo punto, senza rinnegare il No alla riforma, potrebbe appoggiarla sotto banco per assicurarsi l’Italicum, o affossarla per andare al voto in autunno anche con il Consultellum al Senato. Nessuna modifica dell’Italicum prima di metterlo alla prova, insistono i renziani, da Lorenzo Guerini a Ettore Rosato. Ma protetti dall’anonimato diversi dem raccontano che il premier potrebbe allentare il controllo, mettere da parte la fiducia e lasciare che il parlamento corregga il testo. Altrimenti la minoranza dem potrebbe sentirsi con «le mani libere», come dice Beppe Fioroni.

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