Ma perché le navi di tutta Europa scaricano clandestini sulle coste italiane?

28 Giu 2016 15:49 - di Giovanni Trotta

È un vero bollettino di guerra quello dei clandestini che arrivano sulle coste italiane, e con l’arrivo dell’estate andrà sempre peggio (o meglio per chi fa affari con il business dei migranti). Migliaia di clandestini stanno arrivando in Italia da tutte le parti e con tutte le navi disponibili. Quanto potrà andare avanti ancora? Ecco cosa sta succedendo proprio in queste ore: è in navigazione verso il porto di Pozzallo (Ragusa) la nave Peluso della Guardia Costiera con a bordo 375 persone. Sono invece 612 i clandestini soccorsi in sei diverse operazioni coordinate oggi dalla Guardia Costiera nel Canale di Sicilia, in un tratto di mare compreso tra 30 e 50 miglia a nord delle coste libiche. Erano a bordo di cinque gommoni e un barchino, raggiunti da unità della stessa Guardia Costiera, della Marina Militare e di organizzazioni non governative. Sono tuttora in corso altre due operazioni di soccorso, coordinate rispettivamente dalla Guardia Costiera libica e da quella di Malta. Si apprende anche che ha visto la luce da poche ore, a bordo della nave Bettica della Marina militare, il neonato giunto, assieme alla madre e ad altri 759 persone, nel porto di Vibo Valentia. In tutto sono arrivate 761 persone (153 donne, 71 minori e 536 uomini e il neonato subito messo in una culla-incubatrice). Insieme a loro è stato portato anche il cadavere di un uomo deceduto per arresto cardiaco. Le operazioni di sbarco e accoglienza, coordinate dalla Prefettura, si stanno svolgendo regolarmente. L’arrivo sulle banchine del porto sta avvenendo tramite delle motovedette sulle quali vengono fatti trasbordare i migranti raccolti al largo delle coste libiche dall’unità della Marina, circa 30 persone per volta, per poi essere condotti sulla terraferma.In corso i controlli sanitari e di sicurezza ad opera del 118 coadiuvato dalla Protezione civile mentre a supervisionare il tutto ci sono le forze dell’ordine. Non è finita: la nave militare spagnola Reina Sofia questa mattina è approdata al porto di Taranto per sbarcare 905 migranti salvati nelle ultime ore nel mar Mediterraneo. Verranno tutti identificati e fotosegnalati all’hotspot prima di essere smistati entro 72 ore verso altre località. La nave spagnola lo scorso mese trasportò altri 700 profughi che poi transitarono all’hotspot.

Navi, spagnole, norvegesi, francesi vomitano clandestini in Italia

Ha inoltre attraccato al molo merci del porto canale di Cagliari la nave della Guardia Civil spagnola Rio Segura con a bordo 619 migranti soccorsi nei giorni scorsi a largo delle coste libiche. Lo sbarco è iniziato in mattinata. A bordo ci sono 434 uomini, 74 donne e 111 minori. Sono stati segnalati circa 90 casi sospetti di scabbia che la Asl sta valutando. Lo sbarco di oggi segue quello di domenica scorsa, sempre a Cagliari, di altri 737 profughi arrivati con la nave norvegese Siem Pilot. È giunta nel porto di Crotone la nave di Medici senza frontiere Bourbon Argos con 601 migranti soccorsi nelle scorse ore al largo delle coste della Libia. A bordo della nave anche cinque donne incinte, di cui due prossime al parto e 18 bambini tra accompagnati e non accompagnati. I migranti, tutti africani, provengono dalla fascia sub sahariana. In serata, sempre nel porto calabrese, è attesa un’altra nave di Msf, la Dignity con a bordo altri 326 migranti soccorsi dall’imbarcazione dell’organizzazione internazionale di volontariato. E qualcuno comincia inizia ad accorgersi di cosa significhi questo per l’Italia: il direttore di Frontex Fabrice Leggeri mette in guardia da un peso eccessivo sull’Italia dei profughi, per lo spostamento del flusso migratorio sulla rotta del Mediterraneo centrale. In un’intervista ai quotidiani tedeschi del gruppo Funke, Leggeri ha osservato che, «al momento, arriva dalla Libia all’Italia un numero di profughi 13-14 volte superiore rispetto alla rotta Turchia-Grecia e che se il flusso in Africa resta questo, bisognerà far conto con circa 300.000 migranti che arriveranno quest’anno dall’Africa occidentale a quella del nord, per tentare di proseguire verso l’Europa». Leggeri ha lodato il patto Ue-Turchia, i piani finanziari per i Paesi africani e per creare corridoi sicuri per i migranti «utili anche a identificare terroristi», ma si è detto deluso per il fallimento delle ripartizioni dei profughi fra i Paesi Ue.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Giuseppe Forconi 28 Marzo 2018

    Semplice, prima c’era Renzi, poi Boldrini, il vaticano, le ong, i verdi, liberi e DISUGUALI e allora tutto era facile anche con l’aiuto dei gerarchi di Bruxelles , ora si cambia musica e se la EU li vuole che se li tenga, l’Italia e’ gia’ piena.