Pedofilia, l’orco è il fratello: arrestato 24enne per abusi sulla sorella di 8 anni

18 Giu 2016 15:40 - di Ginevra Sorrentino

Pedofilia, un mostro dai mille volti, dai tentacoli che stringono nella loro morsa piccole vite innocenti. Le notizie registrano in queste ore un nuovo caso, inquietantemente diverso da tutti gli altri, dove l’orco della giovanissima vittima – una bambina di appena 8 anni – questa volta è il fratello, un ventiquattrenne che non si è fatto scrupoli a imporre abusi e umiliazioni alla sorellina minore.

Pedofilia a Palermo: abusi sulla sorella di 8 anni, arrestato

Il giovane, originario della provincia di Palermo, è stato arrestato dalla polizia con una delle accuse più infamanti: abusi sulla sorellina minore. È finito in manette per aver approfittato della fiducia della bambina. Della sua ingenuità. Della sua paura. L’indagato – oltre che per abusi su minore, finito sotto inchiesta anche per detenzione di immagini pedopornografiche – si era trasferito di recente a Milano, dove è stato trovato dalla Squadra Mobile e condotto immediatamente al carcere di San Vittore. Le violenze e gli abusi fisici e psicologici risalirebbero al mese di aprile e sarebbero stati immediatamente denunciati dai genitori della piccola. Un caso difficile, questo, su cui è stata aperta un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo.

Pedofilia a Palermo, ai domiciliari “insospettabile” docente di religione

Certo è noto che l’orco si annida molto spesso in famiglia, anzi; ma che un caso di abusi su un minore coinvolga un fratello fa davvero effetto. Più comune – anche se non per questo meno esecrabile, ovvio – quanto riportato dalla cronaca siciliana nei giorni scorsi, quando è finito agli arresti domiciliari un “insospettabile” docente di religione, ritenuto responsabile di reati sessuali nei confronti di una sua ex alunna minorenne. L’uomo, identificato e rintracciato dagli agenti della Polizia di Stato di Palermo, è stato oggetto dell’esecuzione di una misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico. Palermitano, 47enne professore di religione presso un istituto superiore della città, l’uomo sarebbe stato inchiodato alle sue responsabilità da una serie di gravi indizi raccolti dagli agenti della Squadra Mobile di Palermo, diretta da Rodolfo Ruperti, Sezione Reati Sessuali ed in Danno di Minori, nel corso dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo.

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