Migranti, coro di critiche a Galantino: «Non possiamo accoglierli tutti»

1 Giu 2016 15:21 - di Giacomo Fabi

Fanno discutere le parole di monsignor Nunzio Galantino che in un’intervista a Repubblica ha duramente criticato la soluzione degli hot spot sulle navi al largo del Mediterraneo per l’identificazione degli immigrati. «Sono una riedizione in brutta copia dei luoghi di trattenimento di persone», ha detto il segretario della Cei per poi aggiungere: «I migranti hanno il diritto di presentare domanda d’asilo e al ricorso, sulle navi questo percorso di protezione internazionale non è possibile». Che è come dire che l’Italia deve sobbarcarsi da sola di tutta la massa migratoria che si sta muovendo dall‘Africa.

Alfano: «Galantino fa il vescovo, io il ministro»

L’indiziato numero uno delle critiche mosse dal prelato è il Viminale e la replica di Angelino Alfano, che ne è il titolare, non si sono fatte attendere: «Capisco le parole di monsignor Galantino che fa il vescovo, io però faccio il ministro dell’Interno ed ho il dovere di far rispettare le leggi: abbiamo un grande cuore ma non possiamo accogliere tutti». Alfano ha risposto da Ostia dove è impegnato per un’iniziativa: «Gli hot spot – ha spiegato il ministro – non sono centri chiusi di trattenimento ma centri dove avvengono la fotosegnalazione e lo smistamento tra profughi e irregolari. Se il fotosegnalamento avvenisse in mare avremmo un’efficienza maggiore al momento dello sbarco. È un’ipotesi su cui si sta ragionando».

Gasparri: dal segretario Cei «autentica follia»

Di «autentica follia» parla invece senza mezzi termini Maurizio Gasparri, esponente Forza Italia, per il quale «non c’è nulla di cristiano nell’incoraggiare le partenze di disperati determinando centinaia e centinaia di morti». Piuttosto – aggiunge – è necessario «ridurre il numero delle navi nel Mediterraneo, perché la loro presenza a poche miglia dalle coste della Libia incentiva gli scafisti. Il soccorso in mare è un dovere, ma non è lo spiegamento di forze per aiutare i trafficanti di persone». Di «parole sbagliate», sempre in riferimento a quelle pronunciate da Galantino, parla Matteo Salvini. «Mille morti in una settimana – ricorda il leader della Lega Nord – sono una strage nel Mar Mediterraneo che è diventato una fossa comune. Sarebbe più conveniente evitare le partenze, bloccare le partenze e individuare prima della partenza e quindi prima delle morti chi ha diritto di arrivare in Italia nei campi».

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