Le Pen: «I francesi non sono protetti». Hollande pensa a uno stop per i cortei

15 Giu 2016 14:42 - di Redazione

Travolto dalle polemiche e dalle accuse per i gravi incidenti a Parigi, François Hollande corre ai ripari minacciando che non ci saranno «più autorizzazioni a manifestare se non viene garantita la protezione dei beni e delle persone». Ma Marine Le Pen attacca: «I francesi non sono protetti». All’indomani della manifestazione indetta dai sindacati contro la riforma del lavoro che ha trasformato in campo di battaglia Parigi, il portavoce del governo Stephane Le Foll al termine del Consiglio dei ministri all’Eliseo, citando Hollande ha detto che dopo gli scontri le future autorizzazioni a manifestare saranno esaminate “caso per caso”. Il presidente ha ricordato il rispetto delle libertà, in particolare quella di manifestazione e di sciopero, ma ha ricordato il “contesto particolare” attuale, con gli europei di calcio in Francia e la lotta al terrorismo.

Marine Le Pen: Hollande non protegge i francesi

Parole che non hanno placato le polemiche sulla mancanza di sicurezza in Francia e sull’allerta terrorismo islamico. «Non possiamo accontentarci dei fiori e delle candele – ha detto al Quotidiano nazionale, la leader del Fn, Marine Le Pen – Se è vero che siamo in guerra contro il terrorismo, allora dobbiamo deciderci a farla davvero questa guerra. Dobbiamo fare la guerra contro questi soldati che non rispettano nessuna delle regole della guerra». E poi: «Dobbiamo darci i mezzi per combattere i terroristi islamici e per proteggere i nostri compatrioti. Perché al di là della compassione, del dolore e del senso di rivolta che proviamo tutti, è questo che ci aspettiamo dal governo francese e dal presidente della Repubblica: che protegga i francesi». Per la Le Pen: «Il governo non protegge il suo popolo. La vera lotta contro il fondamentalismo non è avviata come dovrebbe. Non c’è ancora una risposta all’altezza della minaccia. Si dice che non abbiamo i mezzi per poter arrestare qualcuno che è legato ad una filiera jihadista, che si prepara ad un’azione terroristica, ma che non è ancora passato all’atto. Non è vero: abbiamo la possibilità di farlo ricorrendo all’articolo 411.4 del Codice penale».

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