Ancora femminicidio: una maestra uccisa nel Veronese dal convivente

9 Giu 2016 9:54 - di Bianca Conte

Ancora un caso di femminicidio. Ancora una vittima della sopraffazione maschile. Ancora una donna brutalmente uccisa dal convivente. Un fenomeno in preoccupante aumento, che registra una recrudescenza ormai quotidiana, e rispetto al quale ci si dimostra una volta di più impotenti. A nulla valgono le recriminazioni del giorno dopo. Inesistente l’effetto dei richiami istituzionali, l’esempio del caso precedente: ce ne è sempre un ultimo che rende vani gli allarmi del giorno prima e il dolore del giorno dopo. E così, chi credeva che con la morte violenta della giovane romana Sara D’Ippolito si fosse raggiunto l’apice di un orrore in inquietante escalation; a solo 24 ore dall’omicidio-suicidio di Pordenone, dove una giovane commessa è morta per mano del fidanzato, una guardia giurata che poi si è tolto la vita, si è dovuto ricredere di fronte al nuovo episodio criminale registrato nel Veronese, dove una donna, Alessandra Maffezzoli, una quarantaseienne maestra elementare, è stata uccisa la notte scorsa dal suo ex convivente, Giuliano Falchetto, 53 anni, di Caprino Veronese.

Maestra uccisa nel Veronese dall’ex convivente

L’omicidio è avvenuto a Pastrengo. La vittima, un isegnate della scuola primaria, secondo la ricostruzione dei Carabinieri di Peschiera, è stata pugnalata ripetutamente dall’uomo e colpita alla testa con un vaso. Portato in caserma dopo essere stato rintracciato, l’assassino ha confessato  davanti al magistrato. Non solo: da quanto si apprende, dopo aver compiuto l’efferato delitto della propria compagna, l’omicida – che fa il barista – si sarebbe allontanato in macchina. Mentre le pattuglie dei Carabinieri lo stavano già cercando, è arrivata alla centrale la segnalazione del portiere di un albergo di Castelnuovo, che ha riferito della presenza di un uomo che si aggirava con fare sospetto nella struttura turistica. Sembra che prima di essere bloccato dai militari Falchetto abbia tentato di suicidarsi gettandosi nel lago. Un tentavio vano: ora dovrà rispondere di ciò che ha fatto alla giustizia. E alla propria coscienza.

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