Virus Zika, l’Oms: nessun allarme, non c’è motivo per rinviare i giochi di Rio

28 Mag 2016 15:05 - di Redazione

Nessun rischio per le Olimpiadi in Brasile. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto che «non c’è alcuna giustificazione di salute pubblica» per posporre o cancellare i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro, che si inaugureranno  ad agosto, a seguito dell’epidemia da virus Zika registrata in Brasile. La presa di posizione dell’Oms arriva dopo che 150 esperti sanitari avevano chiesto in una lettera aperta all’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite il rinvio o la riallocazione dei Giochi Olimpici «in nome della salute pubblica».

Oms: nessun rischio salute per le Olimpiadi di Rio

I 150 esperti sanitari, nella lettera aperta, facevano riferimento a recenti evidenze scientifiche in base alle quali il virus Zika sarebbe responsabile di gravi difetti dei neonati alla nascita, causando microcefalia. L’Oms ha evidenziato che «sulla base dei rilievi attuali, cancellare o cambiare la sede delle Olimpiadi 2016 non altererà in modo significativo la diffusione a livello internazionale del virus Zika». Il Brasile è uno dei circa sessanta paesi che hanno segnalato la trasmissione del virus Zika attraverso le zanzare che ne sono il principale vettore. Le persone continuano a viaggiare da e verso questi territori, per una varietà di ragioni – spiega l’Oms – al di là dei giochi olimpici. Dunque, «il modo migliore per ridurre il rischio di trasmissione rimane seguire le raccomandazioni di salute pubblica durante i viaggi». E le raccomandazioni al momento diffuse dall’Oms riguardano le donne incinte, che non devono partire per le aree colpite da Zika, incluso ovviamente Rio de Janeiro, e i loro partner di ritorno da questi Paesi devono considerare di praticare sesso sicuro o astenersi fino al termine della gravidanza. Per gli altri si consiglia di consultare un medico prima di partire, proteggersi dalle zanzare, scegliere alloggi con aria condizionata e cercare di non visitare zone in precarie condizioni igieniche.

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