Violenti scontri al cimitero di Mosca: morti e feriti, un bilancio ancora incerto

14 Mag 2016 15:37 - di Martino Della Costa

Mosca a ferro e fuoco: sarebbero già almeno 12 le vittime dei violenti scontri di massa tra centinaia di persone, molti dei quali immigrati, avvenuti all’ingresso del cimitero Khovanskoe della città. E mentre ancora si sente rimbombare l’eco dei colpi di pistola, tra media e ministero dell’Interno prosegue ormai da ore il balletto dei numeri: secondo testimoni citati da life.ru, i morti potrebbero essere 12; secondo il ministero dell’Interno russo sarebbero invece solo due le vittime dei disordini e una decina i feriti.

Violenti scontri al cimitero di Mosca

E mentre ancora si cerca di definire la portata degli scontri avvenuti all’ingresso del cimitero Khovanskoe di Mosca, circa 50 persone vengono fermate dalla polizia. Intanto, il ministero dell’interno russo alle prese con l’emergenza riferisce che, in base ad una prima, sommaria stima dell’evento, alle violenze avrebbero partecipato circa 200 persone. E mentre il bollettino degli scontri alterna verità matematiche momentanee, pronte alla smentita o all’aggiornamento nel giro di breve, la situazione sarebbe tornata sotto controllo. «Il conflitto è stato contenuto e gli arresti continuano», ha fatto sapere allora il ministero dell’Interno russo precisando che gli agenti in servizio al cimitero russo sul posto «hanno trovato  e sequestrato delle armi da fuoco».

Il bilancio degli scontri al cimitero di Mosca

E non è ancora tutto: come oscilla sensibilmente il numero delle vittime degli scontri, varia a seconda delle fonti che lo riportano anche il bilancio di quanti hanno partecipato ai disordini al cimitero moscovita. E allora, se secondo Russia Today, sarebbero non meno di 400 le persone che hanno preso parte alle violenze, armate di bastoni e spranghe di metallo, altre riferimenti mediatici parlano di scontri tra circa 200 persone provenienti dalle repubbliche dell’Asia centrale e divise in due gruppi contrapposti. Infine, secondo fonti sentite dall’agenzia Interfax la guerriglia urbana sarebbe stata scatenata da non meglio precisate questioni di lavoro. Non solo: Interfax sostiene anche che un poliziotto sarebbe stato ucciso, ma attualmente non risulta ancora una conferma ufficiale di questa notizia.

 

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