Uggetti in carcere. Verdiniani in soccorso: Renzi come Silvio, nel mirino delle toghe

5 Mag 2016 14:41 - di Redazione

Complotto, ma de che? Matteo Renzi cerca di spegnere l’incendio e del resto era inevitabile, perché i magistrati della procura di Lodi non se lo sono inventato quel reato di turbativa d’asta contestato all’ex sindaco Simone Uggetti, figura di punta del Pd renziano. E’ stato lo stesso Uggetti ad ammettere, davanti ai pm, di avere truccato la gara d’appalto delle piscine comunali per favorire la società amica Sporting Lodi. Il tutto, afferma Uggetti, “per il bene della città”. Insomma un “reato dai confini labili”, dice il legale di Uggetti, l’avvocato Pietro Gabriele Roveda. Già, ma chi lo decide, nel mentre infuria la polemica mediatica? E infuria al punto che un esponente storico del Pci come Emanuele Macaluso attacca a testa bassa i magistrati che hanno deciso il carcere per Uggetti:”A Lodi i magistrati hanno cambiato la legge e la Costituzione”, ha detto in un’intervista al Messaggero sull’arresto del sindaco di Lodi. “Se quel sindaco ha commesso reato, la magistratura agisca, nessuno chiede impunità”. Sono le motivazioni dell’arresto che – a suo avviso – destano molte, molte perplessità, esulano dalla provincia lombarda e finiscono per investire i rapporti tra magistratura e politica e il modo stesso di procedere non di tutta la magistratura, ma di alcuni sicuramente sì. E se Renzi cerca di tirarsi fuori dalle polemiche ci pensano i verdiniani come Vincenzo D’Anna a soffiare sul fuoco: a suo avviso c’è un’offensiva contro Renzi così come ci fu ai tempi di Berlusconi. Non più toghe rosse ma toghe quantomeno invadenti…

Dunque a finire sotto accusa è la magistratura che indaga e, dopo la levata di scudi del consigliere laico per il Pd al Csm, Giuseppe Fanfani, contro la misura cautelare “ingiustificata e eccessiva” per Uggetti, è stato il togato del Csm Aldo Morgigni a chiedere durante il plenum dell’assemblea l’apertura di una pratica stavolta a “tutela” dei magistrati di Lodi. “Questi magistrati sono stati dileggiati per ragioni anagrafiche” ha detto tra l’altro il consigliere, riferendosi a un articolo che li ha definiti “baby-magistrati”.

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