Senti che Grillo: «Voglio vedere il sindaco di Londra se si fa esplodere»

15 Mag 2016 13:09 - di Valerio Falerni
beppe grillo regionali

Ammazza, e che battutaccia ha fatto Beppe Grillo sul nuovo sindaco di Londra, Sadiq Khan, di origini pachistane e musulmano di religione. Se non provocherà un incidente diplomatico con la Gran Bretagna è solo perché, di questi, tempi a Londra devono pensare a come rabbonire i cinesi, definiti addirittura «maleducati» da Queen Elizabeth in persona o a come trattenere i rapporti commerciali con i nigeriani bollati come «corrotti» dal primo ministro David Cameron. Insomma, ognuno ha i suoi guai. Ma se con l’Inghilterra siamo in qualche modo coperti, lo stesso non possiamo dire del Pakistan o dei musulmani in generale, di solito non così propensi ad accontentarsi delle scuse e spesso, anzi, disponibili a passare a vie di fatto. Lo ricorderà senz’altro Roberto Calderoli, una cui provocatoria maglietta, ritenuta però blasfema dai seguaci di Maometto, costò un assalto armato alla nostra ambasciata in Libia.

Il neo-eletto Sadiq Khan è di origini pachistane e islamico

Ma che cosa ha detto di tanto grave Beppe Grillo? Beh, più o meno questo: prima si è tenuto bel al di sopra della linea di galleggiamento segnata dal boa del “politicamente corretto”, prima evidenziando come un fatto straordinario e positivo che «un bangladesciano» abbia ottenuto tanti consensi e tanta simpatia come candidato a primo cittadino della capitale britannica e poi indicandolo come esempio delle impensabili sorprese che la vita può riservare a chiunque, a dimostrazione «che non si deve smettere mai di sognare e che la storia può avere svolte incredibili e spiazzanti».

Grillo non ha resistito alla tentazione della satira

Poi, però la vena comica ha decisamente preso il sopravvento sulle pretese da leader e – come si dice – ha fatto la pipì fuori dal vaso. Resistere alla tentazione della satira dissacrante davvero non si può ed ecco la sua  conclusione: «Voglio poi vedere quando si fa saltare in aria a Westminster…». Fine della trasmissione.

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