Sbarco a Catania, fermati 16 scafisti. A capo un gambiano di 26 anni

31 Mag 2016 13:22 - di Redazione

Sedici presunti scafisti sono stati fermati dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza a Catania, nell’ambito delle indagini sullo sbarco del 28 maggio di 884 immigrati soccorsi nel Canale di Sicilia e arrivati nel porto di Catania a bordo del rimorchiatore italiano Vos Thalassa.

Sedici scafisti arrestati

I 16  scafisti fermati sarebbero stati alla guida di un gommone sul quale trasportavano circa 150 immigrati ed erano i soli a bordo ad indossare giubbotti di salvataggio. Lo ha reso noto il Procuratore di Catania, Michelangelo Patané, incontrando i giornalisti. Gli 884 migranti fatti sbarcare sabato scorso a Catania sono stati soccorsi in cinque distinte operazioni. Alla guida del natante, soccorso in acque internazionali il 26 maggio scorso, vi sarebbe stato Mohammad Diallo, un gambiano di 26 anni, che sarebbe stato coadiuvato da altri 15 extracomunitari.

Fino a mille euro per la traversata

Il provvedimento, che ipotizza il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è stato emesso dalla Procura distrettuale su indagini della Squadra mobile della Questura e del nucleo di Polizia tributaria e della Sezione operativa navale delle Fiamme gialle di Catania. Dalle dichiarazioni dei migranti è emerso che le persone giunte in Libia dai paesi d’origine erano state condottein connection house site nelle località di Zuara e Sabratah, dove erano rimaste 30-45 giorni, sorvegliati da trafficanti che davano loro da mangiare una volta al giorno. Gli immigrati, che avevano pagato per la traversata somme variabili tra 800 e 1500 dinari libici (500-1000 euro), sono poi stati fatti salire a bordo di natanti (gommoni o piccoli pescherecci). Gli investigatori hanno acquisito elementi di responsabilità a carico dei 16 indagati, permettendo di individuare in un cittadino gambiano, alla guida del natante, mentre gli altri 15 si erano occupati di predisporre l’occorrente per affrontare la navigazione (portando taniche di benzina, il motore ed altro), nonché di mantenere, una volta a bordo, il governo del natante.

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