La Lorenzin prima vota le nozze gay e poi scopre il «crac demografico»

15 Mag 2016 13:01 - di Niccolo Silvestri

Sempre la stessa storia: prima lasciano scappare i buoi, e poi chiudono la stalla. Gli “specialisti” in materia sono Angelino Alfano e compagnia che ci hanno ormai abituato a dichiarazioni infuocate, propositi bellicosi, prove muscolari, esibite sempre un minuto dopo il momento giusto. Per quelli del Ncd l’ora “x” è sempre quella successiva e il loro orologio è quasi sempre fermo. L’ultima buona intenzione in ordine di tempo è del ministro Beatrice Lorenzin che dalle colonne di Repubblica mostra di essersi accorta che per mettere l’Italia al riparo dell’incombentissimo «rischio del crac demografico» occorrono politiche di sostegno alla nascita «che si basi su aiuti diretti». La sua idea è quella di estendere il “bonus bebè” alle coppie «che stanno sotto la soglia dei 25 euro di Isee». Ci sarebbe il problema, non proprio secondario, della copertura finanziaria. Ma la Lorenzin fa sfoggio di ottimismo: «Sono sicura – dice – che Renzi, che ha due figli e come me è sensibile alla questione demografica accetterà le mie proposte, che saranno appoggiate nella legge di stabilità da Ncd».

La Lorenzin: «Aiuti diretti alle famiglie

Che tempismo, l’avesse detto mentre Renzi metteva la mordicchia al Parlamento per far passare senza intoppi la legge sulle nozze gay, la ministra della Salute sarebbe stata un tantinello più credibile. Ma avrebbe potuto farlo anche mentre il premier scippava la delega sulle adozioni al neo-ministro della Famiglia, Enrico Costa, compagno di partito della Lorenzin, per metterla nelle più rassicuranti (per lui) mani di Maria Elena Boschi che dopo l’approvazione della legge Cirinnà è corsa in piazza per festeggiare sotto le bandiere gay. No, parla ora, la Lorenzin. Ora che – guarda caso – è nato il comitato promotore per abrogare la legge appena approvata. E questo spiega tutto. Già, perché l’obiettivo principale di Alfano e compagni, e quindi anche della Lorenzin, non è tanto quello di ingaggiare un braccio di ferro con Renzi per impedirgli di completare l’opera con l’introduzione della stepchild adoption quanto quello di depotenziare l’iniziativa di Gasparri, Giovanardi e Quagliariello (per citare i più noti) annunciando futuri che saranno puntualmente disattesi.

Per il Ncd l’ora “x” è sempre quella successiva

Siamo al “bonus bebè” come arma di distrazione di massa. Un diversivo per marcare un ruolo nel governo. Tutto questo potrebbe anche avere un senso,a patto di conoscere le posizioni di partenza. Solo così si può obiettivamente giudicare il contenuto di un compromesso politico. Alfano, Lupi e la Lorenzin, invece, s’impossessano del risultato a cose già avvenute. Così hanno fatto anche sulla adozioni gay, che non sono passate solo perché Renzi non ha saputo gestire il rapporto coi Cinquestelle. Altrimenti, le avremmo già nella Cirinnà, con Alfano, Lupi e la Lorenzin pronti a spiegarci che la vera battaglia sarebbe stata un altra e poi un’altra ancora, fino alla fine della legislatura. In nome, si capisce, della santa poltrona..

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