«Il M5S chiede la “fucilazione” per tutti. E per i suoi super-indagati?»

12 Mag 2016 13:22 - di Augusta Cesari

En plein, signori! Dopo Nogarin, tocca ora a Pizzarotti, sindaco di Parma, essere indagato per abuso d’ufficio: «Il  M5S governa in due grandi città e in entrambe il sindaco è indagato. La stragrande maggioranza delle amministrazioni a cinque stelle oggi è nei guai. Colpa dei magistrati o conclamata incapacità di governare?». Il commento lapidario di Giorgia Meloni, leader di FdI candidata a sindaco di Roma,  si conficca come una lama nella vicenda che sta “devastando” i Cinquestelle. Si tratta di un’indagine, per carità, ma la proporzione – va detto- è abnorme. La notizia ha subito scatenato reazioni politiche, come si può immaginare.

 «Per fortuna che il M5S ha pochi sindaci…»

«Per fortuna i grillini hanno pochi sindaci perché stanno realizzando una percentuale di indagati che tende al 100 per 100. Dopo il sindaco di Livorno Nogarin, ora sotto indagine anche Pizzarotti di Parma. Noi siamo garantisti e riteniamo che si debba rispettare il principio costituzionale della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Ma sono loro che hanno chiesto la fucilazione e le dimissioni di chiunque sia stato anche solo sfiorato da un sospetto o da un’indagine. Hanno fatto dell’incoerenza la loro regola. Se ne devono andare a casa guidati da Nogarin e Pizzarotti senza trascurare Grillo condannato per omicidio. Omertà è il loro nuovo slogan», ironizza ma non troppo il senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia.«Ovviamente siamo garantisti anche rispetto ai fatti di Parma, senza esitazioni. Ma i Cinquestelle, sia gli ortodossi sia i dissidenti, riflettano: il giustizialismo, alla lunga, non li porta da nessuna parte». afferma Raffaele Fitto, leader dei Conservatori e Riformisti.

« M5S e Pd, sfida all’ultimo inquisito»

«Ormai il testa a testa tra Pd e M5stelle non è nei sondaggi ma nel numero di indagati. Una sfida all’ultimo inquisito che ogni settimana vede primeggiare una volta i grillini, l’altra il Pd. Solamente negli ultimi giorni contiamo Nogarin e Pizzarotti per i ‘garantisti’ grillini e Rosaria Vicino per il Pd, indagata nell’inchiesta petrolio in Basilicata. Un triste teatrino di arrestati, collusi, indagati. La fiducia dei cittadini non si compra urlando e mentendo in tv ma si conquista con i fatti concreti e l’onestà. Virtù molto lontana da 5 stelle e Pd», dichiara Massimiliano Fedriga, capogruppo alla camera della Lega Nord. La città di Parma è indignata. «Il fallimento di questa amministrazione è evidente e sotto gli occhi di tutti», scrive Roberto Ghiretti, capogruppo della lista civica Parma Unita, che invita il sindaco a dimettersi. Le indagini giudiziarie, spiega, «raccontano prima di tutto di un modo di amministrare la città che il sindaco Pizzarotti ha messo in atto fin dal primo giorno del suo mandato». Una modalità che ha fatto «della prepotenza, dell’arroganza e della spregiudicatezza i suoi cavalli di battaglia».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *