Fascisti in lista a Milano? Salvini: sono polemiche che non mi toccano

11 Mag 2016 13:25 - di Redazione

Con Stefano Parisi “va tutto bene, a Milano fortunatamente va tutto bene, le polemiche non mi toccano”. Così Matteo Salvini risponde a chi chiede un commento dopo la presa di posizione del candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi, che ha usato toni molto duri nei confronti della scelta della Lega Nord di candidare al Municipio 8 Stefano Pavesi, militante del gruppo di estrema destra Lealtà e Azione.

Il caso era stato sollevato da Radio popolare. Parisi aveva dapprima spiegato che dal Carroccio gli avevano assicurato che Pavesi non aveva idee compatibili con le sue: “Mi assicurano che Pavesi non sia un fascista antisemita, spero che lo dichiari pubblicamente”. Sempre Radio popolare ha pubblicato poi alcune foto di Pavesi: nelle immagini si vede un ragazzo molto somigliante al 25enne che partecipa a una cerimonia per la commemorazione dei morti della RSI a Monza nel 2015. Interpellato di nuovo da Radio popolare sull’argomento, Parisi ha preso una posizione netta: “Rimane il rapporto tra Pavesi e alcune frange della Lega, questo danneggia molto la Lega e in parte anche noi. Ci sono molti nostri elettori preoccupati, e hanno ragione. Mi auguro che questo ragazzo non sia eletto, resta per la Lega un nodo da sciogliere comunque, perché si tratta di una persona antisemita e fascista e nel mio lavoro non può trovare spazio. La Lega lo ha inserito prepotentemente”.

Ovviamente la sinistra si è attaccato a questa baruffa per cercare di impostare su vecchi argomenti e antiche demonizzazioni la campagna elettorale. Manovra cui Parisi ha replicato consigliando agli avversari di parlare di programmi e di idee per migliorare Milano.

Stefano Pavesi si difende ed esclude un passo indietro: «Mi hanno dato dell’antisemita quelli che hanno fischiato la Brigata Ebraica, del razzista quelli che discriminano gli italiani». E in merito alla cerimonia per i caduti della Rsi afferma: «Ci sono sempre andato per riordinare le tombe di soldati che hanno combattuto per la Patria e che la Patria ha dimenticato. Ricordo che nello stesso campo hanno portato omaggio molti consiglieri comunali, provinciali, regionali e lo stesso Albertini, capolista di Parisi».

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