Allarme terrorismo degli 007 francesi: siamo sempre nel mirino dell’Isis

19 Mag 2016 11:22 - di Ginevra Sorrentino
terrorismo francia

L’allarme terrorismo jihadista è uno spettro che aleggia perennemente, sulla Francia in particolare a detta dell’intelligence d’oltralpe. E allora, per esempio, mentre il mistero sul volo dell’Egyptair ripartito da Parigi alla volta del Cairo si infittisce di ora in ora, il pensiero va alla matrice terroristica del giallo. Un sospetto che aleggia proprio sopra i cieli di Parigi. E nelle stesse ore in cui ci si interroga sulla possibile sorte del velivolo ripartito dopo un’ora e mezza di sosta allo scalo d’oltralpe verso l’Egitto, e poi scomparso dai radar, la Francia torna a fare i conti con la minaccia armata dei miliziani jihadisti. O meglio, si ritrova a riflettere – grazie a un articolo apparso oggi su Le Monde – sullo spettro dell’agguato terroristico perennemente imminente: i raid della coalizione hanno fiaccato in casa l’esercito dei terroristi dello Stato Islamico, infatti, e la reazione dei miliziani stragisti – sospetta l’intelligence fancese – potrebbe non tardare ad arrivare, sotto nuove forme…

Terrorismo, la Francia il paese più minacciato

Oggi la Francia è «chiaramente il Paese più minacciato» sia dai terroristi dello Stato Islamico (Isis) sia da Al-Qaida: ha detto non a caso il direttore generale della Dgsi, l’intelligence transalpina, Patrick Calvar, in un’audizione parlamentare dello scorso 10 maggio ripresa solo in queste ore  dal quotidiano Le Monde. «Sappiamo che l’Isis pianifica nuovi attacchi, utilizzando combattenti di zona, usando rotte che facilitano l’accesso al nostro territorio, la Francia è chiaramente un obiettivo». Un obiettivo fin qui tragicamente centrato con l’agguato alla redazione di Charlie Hebdo e con il triplice, sanguinario attacco del 13 novembre.

La vendetta per i raid della coalizione

E ancora: «L’Isis si trova in una situazione che porterà i suoi miliziani a cercare di colpire il più rapidamente possibile, il più forte possibile: oggi l’organizzazione ha difficoltà militari sul terreno e quindi… vuole vendicarsi dei raid della coalizione» che ne hanno fiaccato le forze militari e le risorse economiche. Per Calvar, allora, dopo gli assalti parigini del 13 novembre, la Francia dovrà confrontarsi con una «nuova forma di attacco: una campagna terroristica caratterizzata dal deposito di esplosivi in luoghi in cui si concentrano folle importanti».

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