Spalletti nega: “Non ho menato Totti”. E scoppia il caso Salah-Regeni

18 Apr 2016 10:12 - di Monica Pucci

Prima il rocambolesco pari con l’Atalanta, poi una lite clamorosa con Luciano Spalletti nel corridoio che porta agli spogliatoi dello stadio di Bergamo: la giornata di Francesco Totti è un’insieme di emozioni forti. Ma il finale della gara con l’Atalanta aggiunge un’altra puntata alla saga burrascosa con Spalletti: la scintilla che fa scoppiare il faccia a faccia ad alta tensione sarebbe scatenata anche da alcune frasi del tecnico toscano, visibilmente alterato per l’occasione sprecata dalla sua squadra, oltre a quelle proprio sul capitano (“Dzeko sbaglia troppo? Soffre il dualismo con il capitano”). Spalletti però ci sarebbe andato pesante, parlando del rendimento dei giallorossi e degli scivoloni collezionati negli anni. Clima che si era già surriscaldato perché nel post gara il tecnico aveva minimizzato l’apporto del n.10 sottolineando invece le difficoltà di Dzeko dovute, stando a Spalletti, proprio al dualismo che la piazza fa tra il centravanti bosniaco e il capitano romanista. Tra giocatore e allenatore lo scontro verbale è acceso, ma una fonte autorevole tiene a precisare che “i due non sono arrivati alle mani”. Spalletti ci sarebbe andato pesante, parlando del rendimento dei giallorossi e degli scivoloni collezionati negli anni ma senza arrivare allo scontro fisico, come ha chiarito egli stesso con una nota ufficiale in serata: «Leggo mi sorprende molto visto che, essendo stato espulso, non sono rientrato nel sottopassaggio con i calciatori. Ho atteso i giocatori nello spogliatoio e, ovviamente, ho avuto da dire visto che non ero contento di com’era andata la partita. Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o, peggio ancora, un contro fisico con chiunque dei “miei” calciatori. Io non metto le mani addosso ai “miei” giocatori. Adesso basta perdere tempo, da domani al lavoro per la partita contro il Torino».

Spalletti, Salah e il caso-Regeni

Un altro piccolo caso diplomatico, stavolta su scala internazionale, è nato sulla possibile manifestazione organizzata negli stadi itaiani per chiedere  la verità sulla morte, in Egitto, di Giulio Regeni. Secondo indiscrezioni, la Lega di Serie A, sposando una richiesta di Amnesty International, strebbe pensando, per la 35a di campionato, in programma nel prossimo fine settimana, di far entrare le squadre in campo con lo striscione: “Verità per Giulio”. Una iniziativa che la Roma avrebbe chiesto di non far svolgere all’Olimpico per non turbare il proprio calciatore egiziano, Salah. Proprio ieri Abo Rida, vice presidente della Federcalcio egiziana e membro del comitato esecutivo della Fifa, ha svelato. «La Roma ha chiesto di non partecipare alla campagna per evitare di mettere il suo calciatore in imbarazzo – ha detto a Sada El-Balad Channel – Io ho parlato personalmente con Salah, che mi ha confermato tutto. Peraltro questa campagna non viola nessuna regola Fifa perché non mostra nessuna discriminazione contro persone o Stati». La Roma, a quanto pare, avrebbe chiesto di voler partecipare, ma con modalità diverse.

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