Roma, violenze e maltrattamenti nell’asilo comunale, arrestata maestra

20 Apr 2016 11:54 - di Paolo Lami

Strattonati, schiaffeggiati, forzati a mangiare, legati per ore ai passeggini. C’è un’escalation di violenze e maltrattamenti dietro una vicenda che ha fatto finire in manette, con l’accusa di maltrattamenti aggravati, un’educatrice di un nido comunale di Roma , il “Nido del Parco“, in via Francesco Scaduto 67 all’Aurelio, arrestata dai carabinieri che, dopo lunghe indagini, hanno anche sospeso dall’incarico altri due operatori.
I carabinieri del Nucleo operativo della compagnia San Pietro hanno eseguito l’ordinanza con la quale l’ Autorità Giudiziaria ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di una delle tre maestre e la sospensione dall’incarico per le altre due. Intercettazioni ambientali e telecamere nascoste hanno consentito agli investigatori di accertare che all’interno dell’asilo nido comunale i bimbi venivano sottoposti a maltrattamenti fisici e psicologici.
I piccoli, di età compresa tra i 12 e i 24 mesi, venivano strattonati, afferrati di peso e trascinati per un braccio da una parte all’altra degli ambienti scolastici. Sarebbero stati anche forzati a mangiare e spesso gli sarebbe stata tappata la bocca per evitare che vomitassero. Violente sarebbero state le reazioni delle maestre quando i piccoli «disobbedivano ai loro ordini»: schiaffi, scossoni e urla. I piccoli, inoltre, sarebbero stati spesso assicurati ai passeggini, anche per lunghissimi lassi di tempo, per «controllarne la vivacità» o lasciati in disparte mentre gli altri svolgevano le normali attività.
Le indagini sono partite da alcune segnalazioni di maltrattamenti arrivate da altre maestre e da genitori. Gli investigatori della Compagnia San Pietro avrebbero accertato, da febbraio a ieri, maltrattamenti costanti nei confronti di 12 bambini di una classe della struttura. Le maestre coinvolte avrebbero un’esperienza lavorativa di anni. In qualche caso i piccoli sarebbero stati legati ai passeggini per ore, lasciati in disparte a piangere.

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