Referendum, il Comitato per il sì annuncia il ricorso: proroga illegittima

18 Apr 2016 13:59 - di Redazione

Le associazioni del Comitato per il sì al referendum sulle trivelle presenteranno un ricorso al ministero dello Sviluppo Economico per chiedere il blocco immediato di cinque concessioni estrattive entro le 12 miglia. L’annuncio è arrivato durante la conferenza stampa alla Camera. Secondo Enzo Di Salvatore, costituzionalista ed estensore dei quesiti referendari: «Queste concessioni sono scadute da tempo e la proroga è illegittima. La norma prevede che siano prorogati i titoli vigenti, non quelli scaduti. Il Mise non si è mai pronunciato a riguardo, di conseguenza le aziende petrolifere stanno continuando ad estrarre senza autorizzazione».

Referendum, la partita non è chiusa

Dopo il fallimento del referendum per il mancato raggiungimento del quorum, la partita dunque non è chiusa. Oltre al ricorso al Mise, il Comitato per sì ne ha pronto un altro in sede europea per la violazione, da parte dell’Italia, delle norme che disciplinano l’estrazione degli idrocarburi. Secondo Di Salvatore, che è anche docente all’università di Teramo, le misure contenute nella legge di stabilità 2016 (quelle che hanno abolito la scadenza per le concessioni petrolifere) sono in contrasto con una direttiva che non prevede proroghe a tempo illimitato. Il costituzionalista ha resto noto anche che l’europarlamentare Barbara Spinelli ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo se non ritenga di aprire una procedura di infrazione per violazione delle regole sulla concorrenza in merito alla estensione delle concessioni.

L’attacco a Renzi

«Il governo ha cambiato la sua strategia energetica per evitare i referendum. Questo per noi è un risultato – ha commentato il delegato della Regione Campania per il Comitato, Francesco Borrelli – Da anni non si parlava di tematiche energetiche, noi ci siamo riusciti con un unico quesito referendario. Non si è raggiunto il quorum, ma comunque è stato tracciato il solco che porterà l’Italia sempre più verso le rinnovabili e sempre più lontano dal petrolio. Da questa vicenda nascerà un dialogo più forte con il governo». «Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto, abbiamo portato la politica su tematiche dimenticate – ha osservato il consigliere delegato della Calabria per il Comitato, Artuto Bova – Non è stato bello sentire quello che ha detto il presidente del Consiglio. Tredici milioni di cittadini dicono che le politiche energetiche attuali non vanno bene. Chi conosce bene la problematica ha votato sì. Lavoreremo insieme da domani per una nuova politica energetica». «Renzi stai sereno – ha concluso ironica Maria Marano del Comitato – Riusciremo a dare la spallata alle fonti fossili».

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