Pensioni, arriva la “busta arancione”. L’Inps: così più trasparenza

24 Apr 2016 20:00 - di Redazione

Saranno 150mila gli italiani che a partire da martedì prossimo troveranno nella cassetta delle lettere l’ormai famosa “busta arancione” attraverso la quale sapranno dall’Inps la loro posizione contributiva e, soprattutto, quando potranno lasciare il lavoro e quanto attendersi come pensione mensile. L’invio della “busta arancione” ha sollevato nelle scorse settimane più di una polemica. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso di un’audizione davanti alla commissione Lavoro della Camera aveva infatti accusato i politici di boicottarne l’operazione perché spaventati dalle reazioni della pubblica opinione. Così non era, evidentemente, tanto è vero che la loro spedizione avverrà regolarmente.

Da martedì sarà consegnata a 150mila utenti

Certo, non tutti saranno contenti nell’apprendere che la loro anzianità sarà diversa da quella che avevano immaginato. Ma l’obiettivo perseguito dall’Inps è proprio quello di rendere edotti i pensionando così da consentire a quelli che lo reputeranno necessario di integrare il proprio assegno con la previdenza privata. Ovviamente, la “busta arancione” non tiene conto (né potrebbe farlo) di possibili ritocchi o addirittura di eventuali riforme all’impianto legislativo oggi vigente in materia di pensioni. Tema, per altro, quanto mai caldo come dimostra lo scontro in atto tra chi – come i sindacati – invocano compitamente una «vera riforma» del comparto previdenza e il Pd, guidato per l’occasione dall’ex-ministro Cesare Damiano che bolla ogni sortita sulle pensioni come «terrorismo previdenziale».

Nella “busta arancione” si potrà vedere l’importo della pensione

Ma torniamo alla “busta arancione”: esse saranno distribuite su tutto il territorio nazionale per favorirne la più capillare diffusione possibile senza regioni o comuni pilota. Il loro invio non terrà conto dell’età dei destinatari né della loro professione. L’unico tratto comune è che si tratta di utenti “non digitalizzati” (per costoro l’Istituto ha già attivato sul web la funzione che consente di vedere l’assegno mensile): nella busta gli utenti troveranno una lettera di tre pagine, con la storia contributiva, la previsione della data di uscita dal lavoro, l’importo dell’assegno e del rapporto tra busta paga e quanto si avrà in tasca una volta a riposo.

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